RICORSO ELETTORALE

 

Luciana Antinolfi, 26 aprile 2015

 

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E’ quanto si legge sul Mattino di oggi: si ricorre al Consiglio di Stato, perché?? “è una battaglia di civiltà”.

 

La giustizia ha fatto il suo corso e ha ripristinato l’onorabilità di persone perbene, erroneamente etichettati come disonesti.

 

Essere accusati volontariamente di “brogli” elettorali è un’accusa molto grave, come lo sono le illazioni su “quei fatti inquietanti” che hanno turbato, non poco, la dignità e l’integrità morale di chi quotidianamente si mette al servizio della cittadinanza, senza interesse alcuno, se non quello di fare il bene comune. Secondo quanto riportato, rileggendo il ricorso e tutte le “presunte irregolarità”, tutti, e dico tutti, hanno avuto una “responsabilità” affinchè il risultato elettorale conducesse ad “una battaglia di civiltà”: in primis i candidati della lista vincente, che hanno agito in modo “disonesto”, ma anche, e soprattutto, TUTTI i Presidenti di seggio, TUTTI i segretari, TUTTI gli scrutatori e TUTTI i RAPPRESENTANTI di lista (compresi quelli di parte)… nessuno ha visto, sentito o verbalizzato.

 

Mah! Fortunatamente “i giudici amministrativi, con una vera e propria lezione di diritto”, hanno respinto le accuse rigettando il ricorso, atto fondamentale che ripristina l’onestà di coloro che hanno operato in piena coscienza e con la massima trasparenza.

 

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