Considerazioni a conclusione dell’assemblea sulla legge 194
Piccola Libreria 80mq, 13
aprile 2015
L’assemblea di sabato alla
Piccola Libreria 80mq, sull’importanza di creare consapevolezza sulla legge
194, è stata un momento di confronto basato sullo stato delle cose e sulla
necessità di coinvolgere tutti nelle difesa di un diritto fondamentale dell’individuo,
in particolare di tutte le donne, di poter decidere del proprio corpo.
Eravamo tantissimi e
questo dimostra la forte attenzione che c’è ancora sul tema. Dopo le
testimonianza dell’avvocato Elena
Coccia, femminista del comitato pro 194, e del ginecologo non
obiettore Giampiero Di Marco,
è iniziato un confronto sulle criticità di una legge che se da un lato ha
permesso un grande balzo in avanti in termini di conquiste civili, dall’altro
contiene ancora degli aspetti da migliorare, come la possibilità incondizionata
di dichiararsi obiettori di coscienza, limitando quindi un diritto riconosciuto
dalla legge.
Dopo i tanti interventi, é
stata riaffermata la necessità di tutelare
la legge 194, volta a salvaguardare l’integrità
psicofisica della donna, garantendo un’assistenza qualificata in strutture
pubbliche, completamente gratuite. Alla base di tutto c’è la necessità di
respingere qualsiasi forma di strumentalizzazione che possa anche minimamente
scalfire la laicità di una legge dello Stato italiano, voluta e votata da
milioni di cittadini.
Infine, per sopperire alla
disinformazione che aleggia sul tema ci preme condividere con tutti le opportunità e le possibilità che ha
una donna nel ricevere aiuto e assistenza anche grazie a gruppi come quello
dell’UDI (Unione Donne Italiane). Tale comitato dà assistenza non solo morale
ma anche pratica a chi vi si rivolge, garantendo al soggetto di poter trovare
ospedali dove ricevere le cure necessarie garantite dalla legge 194,
scavalcando quindi l’ostacolo dei medici obiettori di coscienza.
In calce a tutto, dopo il
silenzio di questi giorni per non cadere nella bufera alzata da una sterile
provocazione, permetteteci una considerazione anche su quanto successo a
seguito delle dichiarazioni del parroco di Vairano Patenora, Luigi
De Rosa.
Lungi da noi elargire
sentenze e giudizi, queste cose le lasciamo ad altri, le lasciamo a chi crede
di essere investito da una morale superiore tale da poter asserire cose
vergognose e infondate sentendosi in dovere di dirle e ribadirle. Purtroppo
ancora una volta ci troviamo a combattere contro ignoranza, stupidità e
maleducazione; é il caso del vile e becero attacco effettuato dal prete di Vairano Scalo Luigi de Rosa, il quale non ha esitato a
definire “puttane, troie e sgualdrine” le donne che scelgono o solo pensano di
poter praticare l’aborto, condizione sancita da una legge dello stato, la 194
appunto. La Piccola Libreria 80mq e in particolare le attiviste donne, condanna
fermamente le parole di Luigi de Rosa, volgari ed offensive, pregiudizievoli e
soprattutto pregne del più bieco maschilismo.
In conclusione, ribadiamo il nostro impegno a lavorare sul fronte
dell’informazione e a costruire sempre più luoghi di confronto come quelli di
domenica. Solo in questo modo si può costruire
consapevolezza circa i propri diritti e coscienza nel difenderli continuamente.
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