Primarie Pd: il partito trasversale delle “centrali” fa rinnegare
l’ambientalismo ai Dem caleni
Caleno24ore, 02 marzo 2015
Le primarie per la scelta
del candidato governatore del Pd alle prossime elezioni regionali della
Campania si sono concluse dopo tante polemiche, incoronando Vincenzo De Luca
sfidante di Stefano Caldoro. Probabilmente per il
mondo Dem dell’Agro caleno queste elezioni saranno
ricordate come quelle del più marchiano paradosso. I circoli che da anni
ostentano il proprio ambientalismo e la difesa della salute pubblica, ieri (1
marzo) si sono trovati di fronte due candidati tutt’altro che ambientalisti.
Ovviamente, per ragioni di scuderia o di opportunismo, nessuno ha voluto o
potuto sollevare il problema.
Lo sconfitto Andrea Cozzolino è uno molto noto nell’area calena, soprattutto
tra chi si è sempre opposto alla localizzazione di ecomostri. L’ex assessore
regionale, bassoliniano di ferro, era presente a Sparanise all’inaugurazione della centrale a turbogas
dell’area ex Pozzi. In quel caso, a fare gli onori di casa, c’erano i
sostenitori di Cosentino (non a caso si tagliava il nastro a quella che è stata
definita la centrale degli inciuci tra centrodestra e centrosinistra, tra cosentiniani e bassoliniani) sparanisani e l’allora sindaco di Calvi Risorta, Giacomo Zacchia.
A distanza di vari anni
non sorprende la vittoria ai seggi Dem di Cozzolino sia a Sparanise che a
Calvi Risorta. Nel primo caso probabilmente pesa la presenza del primo
cittadino Antonio Merola (storicamente “cosentiniano”
di ferro), nel secondo è inutile ricordare che il circolo Pd caleno è nelle
mani dei sostenitori di Zacchia.
Venendo a eventi più
vicini all’attualità, in molti ricorderanno il coinvolgimento – non confermato
in sede giudiziaria – dell’ex eurodeputato nell’inchiesta sulla costruzione
della centrale a biomasse di Pignataro Maggiore, procedimento su un giro di
mazzette denunciato proprio dall’attuale sindaco pignatarese, Raimondo Cuccaro, che puntò il dito anche contro i suoi stessi
compagni di partito (il Pd).
Le ragioni del paradosso,
per quanto riguarda De Luca, sono decisamente più recenti. Il sindaco di
Salerno, sessantasei anni, ex bassoliniano e oggi renziano, è stato condannato a un anno di reclusione per
abuso d’ufficio nell’ambito della costruzione dell’ormai noto
termovalorizzatore. Condanna che, grazie alla Legge Severino, gli precluderebbe
la carica di governatore in caso di elezione. Insomma, a favore degli impianti
di incenerimento e già condannato, un profilo tutt’altro che compatibile con il
Pd caleno che cerca di ergersi a soggetto politico ambientalista e portatore
della famosa “questione morale”. I patti, però, sono patti e, siccome Lucia
Esposito (Consigliere regionale della Campania) ha deciso di sostenere l’ex
sottosegretario “incompatibile”, da Pignataro, Pastorano
e Vitulazio non hanno potuto fare altro che obbedire.
E se il De Luca Presidente
della Regione acconsentirà alla costruzione di impianti nella già disastrata
provincia di Caserta, il Pd rimpiangerà l’attuale assessore all’ambiente
Giovanni Romano che a più riprese si è detto contrario alla costruzione della
centrale a biomasse di Calvi Risorta?
Visita www.CalviRisorta.com