Anagrafe opere incompiute, l'ira di Lombardi: "I comuni sono
inefficienti"
Salerno Today, 07 febbraio
2015
In Campania sono soltanto
dieci i cantieri segnalati dagli enti all'anagrafe del Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti per sbloccare i lavori.
“L’inerzia
e l’inefficienza delle pubbliche amministrazioni in Campania si conferma una
delle più gravi cause della situazione in cui versa l’economia regionale”.
Lo denuncia il presidente di Ance Salerno Antonio
Lombardi, che richiama l’attenzione sui dati
che emergono dall’analisi dell’anagrafe delle opere incompiute
segnalate al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). In
Campania, infatti, solo cinque comuni hanno indicato al MIT opere per le quali
ritengono necessari i lavori di completamento.
“Si tratta dell’ennesima
dimostrazione – sottolinea Lombardi – di come la
macchina pubblica non tenga in minimo conto la disastrosa condizione nella
quale si trovano ad operare le imprese del settore delle costruzioni”.
L’anagrafe delle opere incompiute è una ricognizione delle opere
pubbliche che non risultano completate per mancanza di fondi;
cause tecniche; sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge;
fallimento liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa
appaltatrice; mancato interesse al completamento da parte della stazione
appaltante e del soggetto aggiudicatore.
Entro
il 31 marzo di ogni anno, infatti, proprio le stazioni appaltanti e i soggetti
aggiudicatori devono individuare le opere incompiute di rispettiva competenza
che, entro il 30 giugno, verranno pubblicate dal Ministero
secondo una graduatoria che tiene conto dello stato di avanzamento raggiunto
nella realizzazione dell’opera e di un possibile utilizzo dell’opera stessa
anche con destinazioni d’uso alternative a quella inizialmente prevista.
“È
mai possibile – si chiede Lombardi – che su tutto il territorio della Campania
si contino solo 10 opere per cui è stato ritenuto necessario l’inserimento
nell’anagrafe ministeriale? Eppure per le opere
dichiarate incompiute (che attualmente in Italia ammontano a 692) si ipotizza,
in considerazione della carenza di fondi pubblici, un importante ruolo per le
imprese private che potranno utilizzare quei beni anche con una destinazione
d’uso diversa da quella iniziale, in modo da non consumare nuove porzioni di
territorio”.
In provincia di Napoli
solo il Comune di Arzano
ha inserito due progetti nell’anagrafe per un importo complessivo di 2 milioni
e 419 mila euro e con oneri di ultimazione dei lavori pari a 400 mila euro.
Anche in provincia di Caserta
solo un Comune (Calvi Risorta)
ha ritenuto di attivarsi, indicando 2 progetti per un importo complessivo di
circa 1 milione e 104 mila euro con oneri per l’ultimazione di circa
520mila euro. In provincia di Avellino
solo il Comune di Montoro
risulta operativo rispetto all’anagrafe: 3 progetti per un valore complessivo
di circa 7 milioni e 470 mila euro con un finanziamento residuo da
reperire di 5 milioni e 520 mila euro.
Sono, invece, due
i Comuni della provincia di Salerno (Ottati e Teggiano)
che hanno utilizzato l’anagrafe per 3 progetti che hanno un valore di
oltre 3 milioni con finanziamenti residui da reperire pari ad 1 milione e 700
mila euro. Tra questi progetti rientra quello per la
sistemazione e l’ammodernamento dell’aviopista Vallo
di Diano che ha una percentuale di avanzamento del 25,45%.
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