Il titolo Prysmian cresce ma nello
stabilimento di Pignataro sarebbero stati messi alla porta altri due operai
PIGNATARO M. – La
multinazionale Prysmian, che vanta stabilimenti –
soltanto in Italia – ad Arco Felice (Napoli), Merlino (Lodi), Giovinazzo (Bari), Livorno, Ascoli Piceno, Origgio (Varese), Quattordio
(Alessandria) e a Pignataro Maggiore, cresce che è una bellezza. Tale dato
viene certificato dalla banca d’investimento Equita
(una delle più influenti nel mercato finanziario mondiale), la quale avrebbe
alzato il giudizio del titolo Prysmian, portando il
target price a 19,50, 2,30 euro dal precedente 17,20.
La favorevole previsione
sarebbe stata determinata dalla crescita delle commesse della Telecom,
dall’aumento delle vendite dei cavi sottomarini e dal miglioramento del quadro
macroeconomico in Europa, dove la società ricaverebbe il 60% del proprio
fatturato. I risultati favorevoli di gennaio, superiori a quelli ottenuti negli
ultimi sei mesi, e l’indebolimento dell’euro, inoltre, dovrebbero generare ulteriori
guadagni. A Piazza Affari il titolo Prysmian mostra
un progresso dello 0,70% a 16,44 euro.
La crescita, però, stride
notevolmente con l’atteggiamento assunto dalla multinazionale nei confronti
della forza lavoro. Nel solo stabilimento di via del Conte, infatti, nelle
scorse settimane sarebbero state licenziate 51 persone – a conclusione del
contratto di solidarietà -, di cui 48 addetti alla produzione e di 3 impiegati.
Ultimamente, inoltre, si è diffusa la voce del licenziamento di altri due operai.
Non sappiamo se fanno parte del computo totale dei 51 o vanno aggiunti a questi
ultimi. Nel caso dei due lavoratori (uno dei due sarebbe proprio di Pignataro
Maggiore, mentre l’altro di Calvi Risorta) si tratterebbe di motivi
disciplinari.
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