Cales, la precisazione di Massimo Zona: “Lette falsità”
Punto 5, 26 gennaio 2015
Massimo Zona, presidente del Cales
“Spiace leggere certe cose
sul web”, esordisce Massimo Zona presidente da sempre dello Sporting
Cales Club, “e vorrei dire agli amici di Benevento che, purtroppo per loro, non
è il Cales ad avere la fama di squadra scorretta, né nella sua tifoseria, né in
campo. Dichiarare che si sono sentiti aggrediti è una cosa abnorme, che non fa
onore alla sportività di una squadra, che abbiamo accolto con l’ospitalità che
ci contraddistingue, sportività che, ne siamo fieri, ci viene universalmente
riconosciuta.
Diversamente dalla nostra,
è la loro tifoseria che andrebbe addestrata, onde evitare che si esibisca, ad
ogni incontro casalingo, in insulti, aggressioni e sputi, del tutto usuali
quando si va a casa loro, e che noi e i nostri giocatori all’andata abbiamo
regolarmente subito, tifoseria dalla quale la squadra non prende forse mai
abbastanza distanza, come risulta evidente dal comportamento di qualche
giocatore, che, forte di questa situazione, in casa propria si traveste da lupo
e, in trasferta, da agnello.
Ovvio che al ritorno
rimangano ruggini, che si evidenziano in determinati interventi più duri del
necessario. Ma come dice il proverbio: chi semina vento…
con quel che segue. Non è in questo modo però, che si fa del bene al movimento
del Calcio a 5. Le partite si giocano sul campo e se queste recriminazioni
servono a giustificare i propri insuccessi ben vengano. Ma gettare fango e
discredito su una squadra e una società, che fa della sportività e lealtà
agonistica il proprio credo, è veramente inaccettabile.
Se poi gli amici di
Benevento si sentono talmente danneggiati da rinunciare al campionato, queste
sono decisioni che non ci appartengono e che lasciamo volentieri a loro. Ma
attribuire una sconfitta, che prima degli ultimi due minuti di gioco ammontava
a 7 ad 1, a fatti esterni a quelli agonistici e oltretutto non veri, ci sembra
veramente il colmo. E allora cerchino di risolvere i loro problemi, senza
incolpare ed infangare gli altri.”
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