Caserta24ore, 19 gennaio 2015
Gianluca
Parisi
Raramente
capita che una testata giornalistica debba entrare nel merito della normale
discussione politica, ma in questo caso, data la non negata vicinanza della
nostra linea editoriale con la politica del Movimento 5 Stelle e dato che
spesso pubblichiamo note e notizie riguardanti il Movimento, è doveroso
intervenire su una questione di politica locale, riguardante il piccolo centro
dell’Agro Caleno: Calvi Risorta.
In
un’intervista telefonica concessa ad un sito di informazione locale, il sindaco
comunica che si attiverà per sapere se è coinvolto “nell’inchiesta della
Procura della Repubblica Samaritana, che vede indagate 70 persone quindi mezza
provincia di Caserta” nell’ambito delle acque reflue inquinate e sul mal
funzionamento dei depuratori comunali. Probabilmente quello della Procura è un
atto dovuto in quanto l’accusa si riferisce ad un orizzonte temporale che vede
coinvolti i sindaci predecessori dell’attuale.
Sempre
nell’intervista il sindaco si dichiara “dispiaciuto però che, nel frattempo
alcuni personaggi che affermano di essere rappresentanti di movimenti politici,
e questo è da vedere, facciano tale affermazione, senza averne interpellato i
diretti interessati”.
Se
ogni giornalista prima di scrivere un articolo deve andare a telefonare “a
mezza provincia” (come lo stesso sindaco ha detto) si capirà che diventa
impossibile svolgere tale professione ed infatti in genere avviene il
contrario. Saremo ben lieti di dare notizia certa su questi spazi informativi
del mancato coinvolgimento dell’attuale sindaco nell’inchiesta della Procura.
Ma
riguardo Fattore dobbiamo precisare che il portavoce degli attivisti del
Movimento 5 Stelle di Calvi Risorta ha rilasciato sulla questione solo la
seguente dichiarazione: “Un plauso alla Magistratura, ma ora dopo le acque
reflue che fuoriescono dalle nostre abitazioni, bisogna indagare anche su
quella che arriva nei rubinetti. La Magistratura negli scorsi mesi ha appurato
l’inquinamento da metalli pesanti e sostanze tossiche della falda acquifera
profonda, dell’area dei Mazzoni nel bacino idrogeografico a nord e a sud del medio e basso Volturno.
Per
quanto riguarda il comune di Calvi Risorta, essendo l’acqua pubblica immessa
nella condotta calena composta in buona percentuale
da acqua proveniente da pozzi pubblici profondi che si trovano in località
“Chiesa Vecchia” nella frazione Petrulo e non acqua
proveniente dalle condotte del Consorzio Idrico quali sono i rischi di
inquinamento dell’acqua dei nostri rubinetti?
Ricordiamo
– conclude Fattore – che in alcune aree della provincia la pubblica autorità ha
fatto divieto di utilizzo dell’acqua dei pozzi privati per uso alimentare come
bollire pasta, pulire verdure, innaffiare ortaggi, ordinando di utilizzare
l’acqua proveniente dalle condotte del Consorzio Idrico, che utilizza acque
sorgive e distanti centinaia di km dalla falda inquinata”.
Dispiace
leggere di aggettivi usati dal sindaco come “sciacalli”, attribuiti anche al
portavoce degli attivisti del Movimento 5 Stelle sig. Antonio Fattore che, tra
tanti problemi riesce a trovare il tempo e la voglia per impegnarsi
politicamente nella sua città o che venga sminuito il suo ruolo di portavoce
degli attivisti del Movimento 5 Stelle a semplice simpatizzante. Addirittura
viene accusato di utilizzare il simbolo illegalmente: “Per il momento chi
utilizza il simbolo lo fa illegalmente”, ma qui non si tratta di dichiarazioni
virgolettate del sindaco, ma del redattore che ha trascritto l’articolo.
Resta
viva la problematica dell’acqua potabile che entra nei nostri rubinetti,
questione principale e che non ha nulla a che vedere con quella secondaria
delle acque reflue. Riguardo l’acqua dei rubinetti questa Amministrazione,
fugando ogni dubbio, dovrebbe rassicurare la cittadinanza effettuando delle
analisi specifiche (presenza di veleni e metalli) dei pozzi della Chiesa
Vecchia e pubblicare i risultati delle analisi.
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