Un contributo
dell'attivista/archeologa Mariarosaria Mingione sulla numismatica dell'antica Cales
Mariarosaria Mingione, 24 dicembre 2014
Cales secondo la
tradizione fu fondata da Calai, un argonauta, figlio di Borea ed Oritia; invece secondo le fonti (Livio, VIII, 16) dagli Ausoni. Nel 334 a.C. la città è conquista dalle truppe
romane di Marco Valerio Corvo e vi è dedotta una colonia, la prima di diritto
latino. Le colonie latine erano città autonome, con proprie leggi ed ordinamenti
e potevano emettere moneta propria ma, avevano l’obbligo di fornire a Roma
contributi in denaro e uomini. I coloni latini potevano sposare donne romane,
commerciare con i Romani e se si trasferivano a Roma, potevano entrare a far
parte della cittadinanza romana.
Cales emetteva sia
monete d’argento, che di bronzo con leggenda latina. La monetazione
d’argento era costituita da didrammi, dal peso medio
di 7,13 gr, che presentavano al dritto Atena con elmo corinzio e ciuffo legato,
al rovescio una biga guidata dalla Vittoria e l’etnico caleno.
Si conoscono 36 diverse serie che si distinguono tra loro solo per la
presenza di simboli diversi e lettere che vanno da A a
N e sono sempre poste sotto il collo di Atena. I diversi simboli e lettere
servivano a controllare la quantità di moneta coniata. I didrammi
fin ora noti sono circa 293. Queste monete sono datate tra il 280-268 a.C.,
tempo della guerra contro Pirro. Monete calene sono
state rinvenute soprattutto in Campania e nel Sannio,
qualche esemplare anche in Emilia-Romagna e Sicilia.
La produzione di moneta di bronzo inizia alla fine del IV sec. a.C. e si
conoscono quattro gruppi di emissione. Nella prima le monete presentano
al dritto Apollo laureato e al rovescio un toro androposopo
(cioè con il volto di uomo) e una lira.
Nella seconda al dritto c’è Apollo laureato e al rovescio il toro androposopo con la lettera α tra le zampe (sono noti
solo due esemplari).
Nella terza abbiamo al dritto Atena e al rovescio un gallo, un astro ad
otto raggi l’etnico caleno.
Infine nella quarta al dritto ci sono Apollo laureato e l’etnico Caleno e al rovescio il toro androposopo
incoronato dalla Nike in volo.
Per la terza emissione sono noti 306 esemplari, per la quarta 104. Da
evidenziare è che il gallo e l’astro ad otto raggi erano presente oltre che
sulle monete calene anche su quelle di altre città
della Campania, del Sannio e del Lazio meridionale: Teanum, Caiatia, Aquinum, Telesia e forse Venafrum. È stato dunque ipotizzato che potesse
essere il simbolo di una lega politica che si contrapponeva a Roma o di una
lega economica. Contrario alla prima ipotesi è però il fatto che tutte le
monete col gallo presentavano l’etnico in latino, anche per quelle città che
non erano colonie latine, come ad esempio Teanum.
Si propende dunque per l’ipotesi della “lega economica” che facilitasse gli
scambi commerciali tra centri laziali, campani e sannitici.
Piccola nota come simbolo delle maglie della rete ArcheoCales
è la moneta con al rovescio il gallo ed l’astro ad otto raggi, proprio per
quanto appena detto, molto probabilmente esso era il simbolo di una “lega”,
così come noi siamo un insieme di associazioni convinte che solo la sinergia e
l’unione possa portare al riscatto di Cales e alla
sua rivalorizzazione quale bene comune!
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