Vinicio Marco Juniore, il senatore di Cales
assassinato da Messalina
Comune di Pignataro, 23 dicembre 2014
Angelo Martino
Il senatore Vinicio Marco Juniore apparteneva ad una delle famiglie più prestigiose
di Cales. Era nipote di Vinicio Marco Seniore, il console
amico di Augusto, che aveva condotto guerre vittoriose contro i Germani e
pertanto apprezzato ed onorato a Roma. Ciò ci viene testimoniato da Tacito che
lo scrive nel VI libro degli Annales,
facendo riferimento a Marco Vinicio, figlio del console Publio e nipote del
celebre Marco Seniore.
Scrive Tacito nel capitolo
15 degli Annales: “Vinicius,
oppidam genius, Calibus ortus, Patre atque Avo consularibus, cetera, equestri familia. Erat mitis
ingenio et comptae facundiae[…] Anche Dione Cassio fa riferimento a
Vinicio Marco Juniore, scrivendo che proveniva da
”una famiglia illustre per due consolati”.
In effetti la carriera di
Vinicio Juniore era iniziata nel 30 d. C. con la sua
elezione a console nel 30 d. C. Negli stessi anni aveva sposato Giulia Lavilla, una delle tre sorelle del futuro imperatore
Caligola. Sotto l’impero di Claudio, Marco Vinicio Juniore
fu eletto console per la seconda volta, precisamente nel 45 d.C. e dopo qualche
anno fu nominato senatore. Quella di Vinicio Juniore
la si può definire una vita politica tranquilla in quanto non aveva partecipato
ad alcuna rilevante impresa militare. Tuttavia egli si trovò ad esercitare il
suo ruolo di console e di senatore negli anni degli intrighi di Palazzo a Roma
e gli fu fatale la presenza della maggiore protagonista di quegli intrighi di
Palazzo, Messalina.
Tale donna dissoluta si
era invaghita di Vinicio, ma Vinicio non intese corrispondere a tale
attrazione, soprattutto per non inficiare i suoi rapporti con la corte o, come
scrive Giuseppe Carcaiso, “semplicemente perché
provava un effettivo disinteresse per la stagionata playlady”.
Messalina non poté sopportare il rifiuto di Marco Vinicio Juniore
e lo avvelenò “ai tempi di Nerone”.
Nelle Dissertazioni
sull’Antica Cales, scritte dal canonico pignatarese Giovanni Penna, usando lo pseudonimo di Mario
Pagano, le motivazioni dell’avvelenamento di Vinicio da parte di Messalina si
rivelano più convincenti. Giovanni Penna, che, ripetiamo, scrive tali
dissertazioni usando il nome amato di uno dei più grandi martiri della
Repubblica Napoletano del 1799, Mario Pagano, sostiene che all’avvelenamento di
Vinicio Marco Seniore “ non dovette essere estraneo anche il suo rifiuto a
partecipare al complotto contro Nerone, ordito dalla stessa Messalina”. Tale riflessione
e motivazione sembra anche a noi molto probabile.
Bibliografia:
Tacito - Annali
Cassio Dione - Storia Romana
Giuseppe Carcaiso - Storia dell’Antica Cales
- 1980
Gioele
Solari in un Opera poco conosciuta di Mario Pagano sull’Antica Calvi - pag. 340
- 1925
Visita: www.CalviRisorta.com