La notevole statua dell’Efebo di Cales, la cui testa ricorda Alessandro Magno

Comune di Pignataro, 08 dicembre 2014

Angelo Martino

Due grandi statue, oltre alle tante terrecotte piccole e grandi, ai grandi e piccoli busti, ci testimoniano la qualità raggiunta dalla coroplastica nell’Antica Cales: tali statue sono eseguite in argilla rossa e raffigurano Efebo. Sono ambedue presenti nel Museo Nazionale di Napoli.

La statua più grande raggiunge 1 metro e 75 centimetri ed è un pregevole esemplare di figura stante. Il giovane, avvolto nel mantello, tiene il braccio sinistro allungato e disteso, mentre quello destro è piegato sul petto e lascia la mano scoperta. Il mantello, lasciando nudo il lato destro del petto, passa sulla spalla sinistra e ricade di dietro. Si deve rimarcare che tale posizione delle braccia e disposizione del mantello si trovano di frequente nelle statue romane.

In relazione al viso, si notano i capelli a boccoli lunghi e spessi, trattati a stecca, i quali cadono sulla fronte e dietro fino alle spalle. Notasi altresì che la testa è lievemente rivolta a destra e la bocca semiaperta, in quanto l’intento è di dare al viso un senso di stupore, di candore, tipico dell’età efebica. Come scrive lo studioso M.A. Levi, “siamo in presenza di un tipo di testa che ricorda quella di Alessandro, riferibile all’arte di Leocare e soprattutto l’Alessandro Rondanini di Monaco”


Bibliografia:

Giuseppe Carcaiso - Storia dell’Antica Cales - 1980

 

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