LE TANTE ASSOCIAZIONI CALENE E LA POCA CONOSCENZA DEL TERRITORIO

Agrocaleno, 08 novembre 2014

Massimo Zona

Confesso che prima di partecipare alla riunione fortemente voluta dal comune di Calvi Risorta e organizzata da Enzo Izzo, ignoravo che le realtà associative sul territorio fosse tante e così variegate. Trentaquattro associazioni sono una quantità enorme di gente che, chi più numerosa, chi meno, mette a disposizione il proprio tempo per gli altri in maniera assolutamente gratuita. Ci sono indubbie ridondanze, come sempre accade quando i vari interessi, siano essi culturali, sociali, sportivi o medici, si frammentano in rivoli diversi a seconda dei singoli partecipanti e delle loro specifiche ambizioni (il rischio sempre immanente del dire “come faccio questa cosa io, nessuno!) invece di incanalarsi in un crogiuolo comune che assembli le energie invece di dividerle.

Così continuiamo ad avere due Pro Loco, figlie entrambe di lottizzazioni politiche scellerate e fuori dal tempo, che mostrano palesemente l’usura dello stesso in un anacronismo che balza agli occhi, oggi più che mai. Più sobrie le associazioni che fanno capo ad attività sportive, ognuna dedita al suo particolare orticello senza pretese di invadere, anche sportivamente parlando, il campo altrui. Appena però l’interesse culturale si fa più vivo, ecco il sorgere di ben tre associazioni che si occupano della valorizzazione dell’antichità calena.

Non sta certo a noi stabilire o decretare se sia giusto o meno questo. Ci limitiamo solo ad annotare che, matematicamente parlando, l’efficienza di ciascuna di queste associazioni si riduce ad un terzo. Tanto premesso, come direbbero i soloni e professori non solo caleni, veniamo all’argomento del giorno: potere creare una sorta di consulta, formata ovviamente da elementi delle varie associazioni, che possa contribuire a migliorare la conoscenza tra le stesse e l’efficienza nell’agire di ognuna.

Molte le perplessità e i distinguo, determinati soprattutto da quella derivazione anarchica che è alla base della nascita di ciascuna associazione e che mal si concilia con la necessità di mettersi d’accordo con altri. A ciò si aggiunga il fardello di avvenimenti personali che hanno contrassegnato il vivere di ciascuna delle associazioni presenti, ne hanno condizionato gli umori e in qualche caso anche le vicende legali. Nessuno, più di chi scrive, si è trovato a dovere fronteggiare atteggiamenti e comportamenti che andavano ben oltre il codice civile e penale. Non per questo non siamo pronti, oggi, a stipulare con gli altri un accordo di convivenza e collaborazione che aiuti tutti a crescere.

E chissà se da questo mettersi insieme non sia possibile che rinasca un’unica grande Pro Loco, alla faccia dei precedenti politici miopi, o un solo Archeoclub che riunisca le forze per il rilancio culturale e turistico della nostra cittadina. E’ la prima volta che un’amministrazione comunale sente il bisogno di riunire e conoscere l’associazionismo che opera sul proprio territorio. E noi intendiamo esserci. E’ un passo importante che vale a dimostrare un nuovo modo di amministrare, riconoscendo con umiltà il giusto valore all’opera di tanti altri. E, se non altro per questo, va ringraziata.

Ora tocca a noi proseguire su questa linea.

 

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