La bufala dei pagliacci che rapiscono i bambini: E' diventata una
psicosi in tutto l'Alto Casertano
I pagliacci che rapiscono i
bambini con un furgone bianco è la bufala virale che sta attanagliando diverse
aree. Nel Sannio è conclamata e sono diverse le
chiamate alla Polizia. Ma anche nell'Alto Casertano, da Piedimonte
Matese a Piana di Monte Verna,
passando per il versante matesino sono diverse le
varianti.
Pagliacci, rapitori di
bambini ovunque. Peccato che nessuno abbia ancora pensato di aprire una pagina Facebook accostando il binomio "Pagliacci e
Bufale". Purtroppo però, i pagliacci che nell'Alto Casertano, sembrano
sbucare in ogni angolo, sono la dimostrazione di come i social, e un bel po’ di
creduloneria, possano generare mostri, magari presi a
prestito da Stephen King. Anche qui nell'Alto Casertano, ma pian piano la
notizia si sta propagando anche nell'intera provincia e soprattutto quelle
limitrofe, vedi Benevento, le segnalazioni arrivano ovunque: un furgone bianco,
senza targa, due pagliacci a bordo, talvolta polacchi, talvolta rumeni,
talvolta lapponi e parenti di Babbo Natale, che tentano di
rapire quel bambino (che poi diventa quell’altro, e poi quell’altro ancora),
peraltro senza mai riuscirvi.
Qualche volta il rapimento è
a fini di soldi, qualche altra per il traffico d’organi…
magari in qualche altra versione i pagliacci saranno stati pure alieni, chissà.
Ovviamente sono tutti gli ingredienti di una bufala con i fiocchi, e facilmente
identificabile. Peraltro è stato già segnalata l’infondatezza di questa storia,
che ormai circola da qualche settimana tra i vari centri dell'Alto Casertano e
del Sannio, raccontando della paura delle mamme, e
dell’infondatezza della storia… ma si sa, la paura
atavica dell’altro da una parte, il cuore di mamma che “non è vero ma non si sa
mai” dall’altro, e un po’ di dabbenaggine che non può mancare, e il terrore è
servito.
Terrore che, a ben vedere, è
lo stesso che dovrebbe provocare la rivisitazione napoletana del film cult
"It", con “il pagliaccio dentro la saittella che vuole vendere la varchetella”,
una comica… come dovrebbe essere, come non è stato.
Nell'Alto Casertano più o meno si è parlato di una decina di avvistamenti, il
furgone assume via via caratteristiche diverse, su
ogni luogo è arrivata la polizia per controllare, i pagliacci sono sfuggiti al
linciaggio, così come il bambino è sfuggito ai sedicenti rapitori clown.
Ovviamente è tutto palesemente falso, i contorni, i dettagli, e l’assoluta
intercambiabilità degli attori (un furgone, un bambino sconosciuto, ma
conosciuto dall’amico dell’amico) sono quelli delle più vecchie bufale.
Basterebbe farsi un giro su
Attivissimo, il sito antibufale di Paolo Attivissimo, se proprio si vogliono
avere delle fonti certe per avere conferma: la storia è molto simile a quella
del bambino che in un supermercato, in un negozio o in un luogo affollato, viene
preso da una zingara in un momento di distrazione della mamma, portato in una
sgabuzzino dove gli verranno rasati i capelli e poi rapito, non fosse per
l’intervento talvolta di un commesso, talvolta di una guardia giurata, talvolta
della mamma stessa, c’è chi giura sia successo! Una bufala colossale,
rafforzata da un luogo comune, smentita da un dato facilmente controllabile:
non esiste un solo caso in Italia di rom condannato per sottrazione di minore.
Tant’è: su facebook si moltiplicano le segnalazioni, il tam tam parte persino tra le
mamme, via sms, e via whatsApp: «Attenzione, tentano
di rapire i nostri ragazzi. Tenete gli occhi aperti».
Addirittura c’è chi giura di un coprifuoco per bambini e ragazzi, imposto dalla
polizia: «Il bambino non si è fatto prendere, ma proprio per questo motivo la
polizia sta invitando i ragazzini che giocano in strada ad andare a casa».
Una volta tanto che hanno un
ottobre con temperature così miti, invece di giocare a pallone i bambini devono
pure andare a casa: motivo? L’indigestione di bufala, fatta dai più grandi!
Visita: www.CalviRisorta.com