LETTERA APERTA DEGLI ALUNNI IN OCCASIONE DEL PREMIO LEGALITÀ CITTÀ DI CALVI RISORTA

Calvi Risorta, 11 ottobre 2014

Calvi Risorta: Lettera aperta degli alunni in occasione del Premio Legalità città di Calvi Risorta

 

 

 

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta degli alunni della Scuola Media Cales di Calvi Risorta. Noi alunni della classe 3C (scuola media), lo scorso 27 settembre 2014 ci siamo incamminati verso la V edizione del premio Nazionale Legalità e Sicurezza Pubblica in Campania in rappresentanza di tutti gli studenti dell’Istituto Comprensivo Statale di Calvi Risorta, rigorosamente tutti in fila, accompagnati dalla nostra professoressa d’italiano Marra Filomena, indossando tutti di comune accordo una maglia blu in segno di uguaglianza e disciplina e fieri di portare il cartellone realizzato con tanta cura dove era scritto a caratteri cubitali "Rompiamo il silenzio".

 

Una volta arrivati davanti all'edificio "Don Milani", frazione Petrulo, abbiamo riscontrato un folto pubblico dov'erano presenti in gran quantità, esponenti delle forze dell'ordine, il Sindaco Giovanni Marrocco e gli amministratori, la Preside Adriana Roviello, l'Associazione Carabinieri e numerose persone della popolazione di Calvi Risorta e non solo. Erano presenti inoltre, alcuni parenti delle vittime della camorra tra cui i fratelli del carabiniere Salvatore Nuvoletta a cui è stata dedicata la manifestazione scaturita dalla sua celebre frase: "So di dover morire, ma non ho paura, io sono un carabiniere!"

 

Il giornalista Carlo Pascarella ha svolto il compito di moderatore accompagnato dalla presentazione, piena di sentimento, della dottoressa Antonietta Ciancio. Sono state poste domande interessanti che hanno ricevuto altrettanto interessanti risposte. Non sono stati fatti discorsi scoraggianti e angoscianti sull'illegalità, sulle infiltrazioni mafiose e sui loro danni che già tutti abbondantemente conosciamo ma sono stati affrontati argomenti pieni di speranza su cosa possiamo e dobbiamo fare per far vincere sempre la legalità e l'onestà sulla nostra terra piena di bellezza e risorse.

 

Per tanti motivi non è facile stare sempre dalla parte del bene e dello Stato ma tenendo ben in mente i valori importanti, la giustizia e il nostro futuro ce la faremo, ma ci deve essere il contributo di tutti iniziando dalle piccole cose. Dopo di che c'è stata una testimonianza reale dei propositi e dei doveri prima trattati. Hanno parlato i fratelli di un eroe della fedeltà alla giustizia: Salvatore Nuvoletta. Hanno raccontato con voce tremante dall'emozione la sua storia: all'età di appena 20 anni, il 2 luglio 1982, venne ucciso mentre era seduto con un bambino davanti a un negozio di un suo parente, nel suo paese Marano. Per fortuna riuscì a salvare la vita di quel bambino di 9 anni scaraventandolo per terra prima che i killer lo uccidessero con così tanti colpi.

 

Le motivazioni furono chiare, a seguito della confessione del pentito Carmine Schiavone, era stata una vendetta chiesta dal capo dei casalesi Antonio Bardellino al clan Nuvoletta che gli diede il "permesso" e fece consumare il delitto da Antonio Abbate. Questo perché cugino di "Sandokan", un fedele camorrista, ucciso in uno scontro a fuoco con i carabinieri, tempo prima. Dopo un lungo applauso in sua memoria i due fratelli hanno regalato all'organizzatore Vito Taffuri un loro pensiero: un quadretto in ceramica con raffigurato l'immagine di un carabiniere. In quella sede ci sono state tante premiazioni a persone che si sono impegnate nell’ambito del proprio lavoro come testimoni della legalità, ricordiamo tra i tanti una persona in particolare, al Procurato Capo di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho consegnato dal nostro sindaco per il suo impegno costante contro la camorra e la mafia (ha condotto le indagini di maxi processi dove sono stati inflitti ergastoli a numerosi boss) egli ha dedicato il premio al giornalista Carlo Pascarella per il suo impegno ad eseguire sempre il suo lavoro nei migliori dei modi, nonostante le gravi intimidazioni subite direttamente da pericolosi latitanti.

 

I numerosi premi ci ricordano che esistono molti delinquenti, come altrettanto e sicuramente di più esistono persone che fanno il loro dovere sempre e comunque, sono un ringraziamento della popolazione verso queste persone che si impegnano nel loro lavoro in tutto e per tutto aiutando, proteggendo e combattendo contro le ingiustizie nonostante i pericoli, i problemi e a volte anche le restrizioni per quanto riguarda la libertà. Essi sono un esempio per tutti soprattutto per noi giovani che saremo il futuro e la società del domani. E’ grazie a loro e ai loro sacrifici che si ottengono dei risultati importanti nel combattere la camorra e tengono accesa la speranza di un mondo migliore!

 

Si ringraziano i partecipanti e gli organizzatori e si rinnova l'augurio per la prossima edizione.


Classe 3° sez. C della Scuola Secondaria I° grado – Cales -

 

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