Tipologia e qualificazione
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basilica
parrocchiale
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Denominazione
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Chiesa di
San Casto nella Cattedrale
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Altre denominazioni
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Chiesa di
S. Casto nella Cattedrale
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Notizie storiche
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XI (costruzione
intero bene)
La Cattedrale Romanica di Calvi Risorta è il monumento più rappresentativo del
paese, conosciuto dagli studiosi d’arte ed architettura. La sua costruzione
risale all'XI secolo.
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Descrizione
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La
Cattedrale di Calvi, attualmente definita "Monumento Nazionale"
fu nominata "Cattedra episcopale" e da molti critici d'arte considerata,
insieme all'ambone, una delle più rare e significative testimonianze della
cultura romanica in Campania. Le piccole volte a crociera sono sostenute da
una nutrita serie di antiche colonne, alcune di marmo, altre di granito,
asportate dagli edifici in rovina della circostante area archeologica
calena. Come la maggior parte delle basiliche e cattedrali, è orientata ad
est, dove sorge il sole, simbolo del Cristo Risorto. La facciata rivolta a
ponente è monocuspidale, con la navata centrale a doppio spiovente e le due
laterali a spiovente unico. Attraverso i secoli ha subito vari rifacimenti.
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Tipologia e qualificazione
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Chiesa
parrocchiale
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Denominazione
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Chiesa di San Nicandro
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Altre denominazioni
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Chiesa della Beata Vergine Assunta in
Cielo - S. Nicandro
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Descrizione
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Attualmente
la chiesa, di circa 600 metri quadri, è a tre navate longitudinali divise da
arcate a tutto sesto si colonne dal fusto liscio e capitelli dorici. Il
soffitto piano è decorato da una partitura a lacunari geometrici.
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Notizie storiche
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1588 -
1588 (progettazione intero bene)
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Con molta
probabilità il culto di San Nicandro (a cui era originariamente dedicata
la chiesa della Beata Vergine Assunta in Cielo) ebbe inizio intorno
all'anno Mille e fu introdotto dai monaci basiliani chiamati, da qualche
barone, come era uso all'epoca. La data d'inizio del culto la leggiamo su
una pittura, del Santo sull'arcata della porta centrale della cosiddetta
"Chiesa Vecchia": la data è 1106. Con le invasioni barbariche,
intorno all'anno Mille, nel territorio di Calvi si crearono tre
insediamenti distinti da parte di profughi che, a causa delle scorrerie
dei pirati saraceni lungo le coste del Tirreno, furono costretti a
rifugiarsi nell'entroterra: Martiri di Visciano, Via delle Vigne a Zuni e
Via Zitiello a Petrulo. Questi nuovi insediamenti ebbero un unico luogo
di culto nella chiesa di San Nicandro (la Chiesa Vecchia) fino al 1500.
Nel 1588 a Petrulo fu costruita una propria chiesa dedicata al Santo, a
navata unica.
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1876 -
1876 (riedificazione intero bene)
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La
chiesa, originariamente dedicata a San Nicandro, fu riedificata a cura
del petrulese Mons. Izzo Antonio, vescovo di
Isernia - Venafro, nel 1876 e dedicata alla Vergine Maria Assunta in
Cielo.
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1924 -
1925 (ampliamento intero bene)
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Il
parroco don Gaetano Izzo, nel 1924, ne propone l'ampliamento in quanto la
struttura risultava angusta per i fedeli. Il 28 settembre dello stesso
anno il vescovo diocesano Mons. Agostino
Migliore benedisse la prima pietra e nel settembre del 1925 furono
completati i lavori. Purtroppo, smontata l'impalcatura dalle pareti, la
chiesa crollò verso le ore 15, perché le arcate erano state poggiate su
pietra tufa frolla. Il 14 settembre dello stesso anno, verso le 17, cadde
anche la navata maggiore.
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1927 -
1929 (riedificazione intero bene)
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Il 28 aprile
1927 iniziarono i lavori di ricostruzione. Nuovamente crollata, la chiesa
fu riedificata ed ampliata a tre navate nel 1929.
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1989 -
1990 (consolidamento intero bene)
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Negli anni
1989/90 sotto il sacerdote Vittorio Monaco, furono eseguiti lavori di
consolidamento statico ed adeguamento antisismico (Legge 14/05/1981 n.
219). Negli anni successivi, lavori di manutenzione straordinaria sono
stati ultimati con il contributo di fedeli e volontari.
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Descrizione
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Attualmente
la chiesa, di circa 600 metri quadri, è a tre navate longitudinali divise
da arcate a tutto sesto si colonne dal fusto liscio e capitelli dorici. Il
soffitto piano è decorato da una partitura a lacunari geometrici.
Facciata
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Facciata
in bugnato graffito, animato da lesene con capitelli dorici al primo
ordine e ionici al secondo.
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Coperture
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Le
capriate a vista delle navate sono state sostituite con solai piani (con
sovrastante copertura inclinata in legno e manto di coppi) a seguito
degli eventi simici del 1980
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Altare
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Sul fondo
della navata laterale destra, troviamo l'altare dell'Addolorata: presenta
due elementi decorativi a volute alle estremità. La restante connettitura
è composta di marmi policromi disposti secondo un gusto geometrico. Al
posto del paliotto c'è una nicchia in cui si conserva una teca con Cristo
morto. Al di sopra dell'altare, in una nicchia appositamente costruita,
c'è la statua della Madonna Addolorata.
In fondo
alla navata laterale sinistra è collocato l'altare di San Nicandro,
composto di due amorini dipinti al di sopra di due volute poste alle
estremità. Al di sopra dell'altare è custodita la statua dedicataria del
Santo.
In fondo
all'abside è collocato un altare composta da una balaustra continua
(originariamente ubicata più avanti nella navata centrale nel punto in
cui questa viene generalmente divisa dal presbiterio ed era chiusa da un
cancelletto di ferro battuto decorato. Nle
posto attuale è stata collocata nel 1969), intervallata soltanto da
quattro lastroni marmorei nonché di una struttura sovrastante di
colonnine doriche e di varie volute inquadranti il ciborio, con decorazione
a bassorilievo.
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fonte
battesimale
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Al di
sotto dei gradini dell'altare c'è il fonte battesimale in marmo, composto
di una colonna e una vasca coperta.
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Pulpito
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Nella navata
centrale, a destra, attaccato al presbiterio c'è il pulpito, che nelle
facce visibili presenta una decorazione di puro disegno ad imitazione
delle foglie di acanto.
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Adeguamento liturgico
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altare -
aggiunta arredo (1970 circa)
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L'altare
maggiore, posto al centro del presbitero si compone di una dossale con
decorazione cruciforme, nonché di due peducci che reggono la mensa; in
basso due decorazioni floreali.
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ambone -
aggiunta arredo (1970 circa)
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Ambone in
marmo.
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fonte
battesimale - aggiunta arredo (1970 circa)
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Battistero
in marmo composto di una colonnina e una vasca.
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Tipologia e qualificazione
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Chiesa
parrocchiale
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Denominazione
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Chiesa di
San Silvestro Papa
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Altre denominazioni
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S.
Silvestro Papa
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Notizie storiche
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XVIII -
XVIII (restauro intero bene)
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Rinnovamento
interno.
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2008 -
2008 (restauro facciata)
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Il
restauro della facciata ha riportato la stessa alla sua originaria
semplicità.
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2012 -
2013 (restauro e consolidamento intero bene)
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Restauro cappella
sul sagrato; rinforzo delle pareti portanti perimetrali e sarcitura delle lesioni; ristrutturazione copertura;
deumidificazione e rifacimento intonaci; rifacimento pavimentazione;
restauro campanile e tinteggiature.
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Descrizione
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Le origini
della chiesa si fanno risalire al 600 quando l'incremento demografico
dovuto alla popolazione Calena determinò lo sviluppo commerciale e
artigianale della zona. La chiesa è costruita con muratura a conci di tufo
grigio locale lavorati a mano e disposti a sacco; si presenta a pianta
rettangolare con tre navate: quelle laterali con copertura a volte a
crociera; quella centrale con volta a botte e sovrastante copertura a
doppia falda con impermeabilizzazione in laterizio su struttura mista
acciaio/legno. Le numerose trasformazioni dell'impianto originario sono
state opera dei parroci succedutisi e, da ultimo, a causa dei danni
determinati dagli eventi bellici dell'ultimo conflitto mondiale.
Preesistenze
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In
facciata è possibile leggere parte di un portale in pietra, realizzato
con materiale di spoglio nonchè una lapide
commemorativa della prima chiesa datata 1656.
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Adeguamento liturgico
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altare -
aggiunta arredo (2005)
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Crocifisso
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Navata
laterale - aggiunta arredo (1980)
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Crocifisso
ligneo di artigiano trentino
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Tipologia e qualificazione
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Chiesa sussidiaria
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Denominazione
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Chiesa della Piccola Lourdes
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Notizie storiche
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1992 (inizio
lavori intero bene)
I primi lavori per la costruzione del santuario cominciarono nel febbraio
del 1992 su iniziativa dell'ex parroco di Visciano Padre Bartolomeo,
dell'ordine dei passionisti, e all’estro di artigiani del posto e
collaboratori volontari. Il sito era proprietà di Benito Capezzuto che lo coltivava finché, nel febbraio 1992,
decise di metterci la statua della Madonna di Lourdes che aveva a casa, in
un’edicola. Il posto era frequentato da gente locale fino a quando il Padre
passionista pensò di far crescere quel nucleo di preghiera. Il Capezzuto mise a disposizione il terreno, unitamente a
Luigi Caruso e, a distanza di tanti anni, quel piccolo luogo di ritrovo per
la recita del rosario è diventato il santuario della Piccola Lourdes di Visciano
la cui struttura, che ricorda le chiese del Tirolo, emergendo, imponente,
dalla collina che sovrasta l’intero paese, rappresenta per tutti gli
abitanti del circondario un sicuro riferimento di fede e di devozione
mariana.
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Descrizione
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Originariamente
costituito da due piccole cappelle, dal febbraio del 1992 il piccolo
santuario è cresciuto ed è diventato meta di pellegrinaggi. Accanto alle
cappelle è sorto il Tempio della Croce. La chiesetta è a navata unica e si
caratterizza per il suo aspetto che ricorda le costruzioni tirolesi, con le
falde del tetto assai spiovente. La facciata è a mattoncini in laterizio a
faccia vista, così come anche il campanile con l'orologio. L'interno è a
navata unica con copertura a botte. Lungo il viale che porta alla collina
invece, vi sono la "Via Crucis", i "Misteri del
Rosario" e l’"Orto degli Ulivi" dove, tutti gli anni, decine
di figuranti rappresentano la Passione di Cristo. Sulla cima della collina
c'é il "Calvario" da dove si elevano
tre grandi Croci.
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Tipologia e qualificazione
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seminario vescovile
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Denominazione
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Seminario Vescovile
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Notizie storiche
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1722 (proprietà intero bene)
L’edificio sorge su una vecchia fabbrica quattrocentesca che la Diocesi ha
acquistato nel 1722.
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Descrizione
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II
seminario si colloca tra il lato orientale della SS. 6 Casilina e la strada
di accesso alla Cattedrale Romanica. L'edificio in tufo, di forma
rettangolare, a corte, sorge su una vecchia fabbrica quattrocentesca che la
Diocesi ha acquistato nel 1722 dai coniugi Tabasso
Nicola e Agnese Frappiero di Capua. L'edificio,
costruito su ordine del vescovo Mons. Positano,
viene inaugurato nel 1727 da Papa Benedetto XIII al suo ritorno dal viaggio
che da Benevento lo riporta a Roma. Il complesso subisce ampliamenti e
restauri fino al suo abbandono a causa dell'insalubrità dell'aria, con il
trasferimento dei seminaristi nella nuova struttura del Seminario che sorge
nella frazione di Zuni, all'interno del nuovo centro urbano. L'edificio è
caratterizzato da una struttura a pianta rettangolare e si sviluppa su due
livelli con ambienti prospicienti un cortile centrale. Il Monumento allo
stato attuale conserva i segni degli interventi succedutisi nel corso del
tempo. La struttura a partire dai primi decenni del 1900, dimora del
sorvegliante all'area archeologica Perrotta Pellegrino, diventa anche Antiquarìum dei reperti provenienti dal sito di Cales.
Nel corso della Seconda Guerra mondiale l'edificio viene requisito dalle
Forze Alleate. Negli anni intorno al 1960 i materiali archeologici vengono
trasferiti presso i depositi del Museo Nazionale di Napoli.
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