‘Cales da (ri)scoprire’:
ieri un confronto con le istituzioni per non disperdere un patrimonio storico e
umano
Caleno24ore, 07
settembre 2014
A coronamento
del progetto Cales da (ri)scoprire, finanziato dal
bando di microprogettazione sociale 2012 – 2013 del
“Centro di servizio per il Volontariato” di Caserta, ieri (6 settembre) si è
svolto un convegno finalizzato a fare il punto su quanto è stato fatto in
questi sei mesi. L’evento, che ha avuto luogo presso il centro interparrocchiale “Don Milani” in Calvi Risorta, è stato
promosso dalle associazioni che hanno preso parte al progetto: dalla capofila “Archeocales” al partner Amat
(associazione che si occupa dell’assistenza e dell’aiuto ai tossicodipendenti),
fino alla Piccola Libreria 80mq, alla Pro Loco “Cales Novi”, a “Demetra” e a
tante altre realtà e singoli cittadini che hanno dato il loro contributo per la
valorizzazione dell’Antica Cales.
I lavori sono
stati introdotti dalla professoressa Nicolina Migliozzi,
la quale ha illustrato le spese sostenute per il progetto e i lavori realizzati
tra il cardo massimo, il teatro antico e le terme. Il finanziamento di 5000
euro è servito per coprire le spese per la rimozione e il trasporto dei
rifiuti, oltre che del materiale strumentale alla pulizia, mentre il lavoro dei
volontari (stimabile in circa quindicimila euro) è stato offerto alla nobile
causa di riscoperta di questo che rappresenta un autentico patrimonio
storico-archeologico della zona. Dopo l’intervento dell’insegnante Alberico
Martino (rappresentante dell’Amat) – il quale ha
rilevato l’importanza di riscoprire le radici storiche -, hanno arricchito la
descrizione degli interventi effettuati e delle visite organizzate (più delle
cinque previste, oltre al capolavoro realizzato il 29 agosto) alcuni volontari
della rete Archeocales: Antonello Parisi e le
archeologhe Maria Grazia Elia, Mariarosaria Mingione e Concetta Bonacci
(quest’ultima autrice del libro ‘Cales, un’area archeologica da riscoprire’).
Ai lavori hanno
partecipato anche il sindaco Giovanni Marrocco (il Comune è stato uno dei
partner del progetto), il commissario dell’Ente provinciale per il Turismo d.ssa Lucia Ranucci e il Soprintendente ai beni
archeologici per l’area dr.Antonio Salerno, i quali
si sono congratulati con i volontari. In coda sono arrivati gli interventi
dell’architetto Alfredo Maciariello e del giornalista
Salvatore Minieri. Entrambi hanno posto l’accento
sull’importanza del momento, da sfruttare per poter dare continuità al progetto
di valorizzazione dell’area antica, perché – come ha detto Minieri
– “Cales è un’altra realtà”. L’incontro si è concluso con la promessa da parte
dei volontari di continuare a percorrere la strada ormai tracciata con l’aiuto
delle istituzioni. La prossima tappa, infatti, sarà la partecipazione a una
gara bandita da “Fondazione per il Sud” per finanziamenti fino a 500mila euro,
alla quale la rete delle associazioni parteciperà anche con l’aiuto della
Soprintendenza.
Di seguito vi proponiamo la lettera che l’architetto Alfredo Maciariello ha scritto in occasione del convegno e le foto
dell’incontro:
Cales ha bisogno del lavoro di tutti i suoi cittadini sensibili. In varie
forme e funzioni. Nessuno si senta escluso
Viviamo una
grande occasione per Cales, propiziata da un triennio di attività che ha visto
avvicendarsi, nei primi due anni, nel ruolo di tagliatori di rovi e promotori
culturali, alcune delle persone che oggi hanno le massime responsabilità
dell’Ente Locale, Sindaco Dott. Giovanni Marrocco in testa. Durante questo
ultimo anno, questi giovani, freschi di energie fisiche e notevoli capacità
comunicative; internet nativi; incamminatisi insieme a decane e
decani-resistenti dell’ArcheoCales e dell’Amat.
In questo
triennio siamo stati favoriti ed aiutati nella nostra azione dal responsabile
dell’Ufficio di Calvi della Soprintendenza Archeologica, Prof. Antonio Salerno.
Con la sua venuta a Calvi, il ruolo dell’Ufficio di Soprintendenza è passato da
semplice controllore a funzioni per noi inusitate, di promotore culturale e
facilitatore di ogni iniziativa proficua per Cales. Ha fatto tanto per arrivare
al punto in cui siamo oggi.
Un ulteriore
fattore che ha dato a tanti la consapevolezza del valore culturale del nostro
territorio è stata la battaglia ingaggiata contro il progetto per la
costruzione di una centrale a biomasse alle porte della città antica.
Consapevolezza popolare diffusa, posta prima a protezione del “bene comune”
ambiente e territorio; quindi trasformata nella necessità di immaginare un
nuovo modello di sviluppo per l’area Calena. Sviluppo culturale, sociale ed
economico che sappia coniugare l’occupazione con la tutela della salute e
territoriale e la valorizzazione delle risorse autoctone ed in primis quelle
culturali.
Quindi, oggi si
sono uniti tre motori, che non è sempre facile tenere insieme e che non sempre
tirano nella medesima direzione: Attenzione e disponibilità all’azione ed alla
collaborazione della Soprintendenza e disponibilità all’impegno fattivo nel
medesimo verso dell’Amministrazione locale e soprattutto coscienza di massa
delle occasioni di sviluppo, finora mancate, che offre la valorizzazione del
territorio caleno.
Tale azione
deve continuare con proficua collaborazione, nel rispetto della sicurezza di
operatori e pubblico e della grande fragilità del patrimonio della città
antica. Chi vuole dare il suo contributo a Cales lo faccia con l’attenzione
necessaria alla sua preziosa vetustà.
Mi aspetto il
contributo di tutti nella Rete ArcheoCales:
associazioni, gruppi organizzati e singoli volontari con lo scopo di
valorizzare i beni culturali del territorio caleno. Chi già ha avuto la
possibilità di misurarsi con questo nobile obiettivo sia inclusivo e non pensi
di poter censurare le opinioni altrui.
Le
professionalità necessarie sono molteplici:
1.
Mettere in campo iniziative di questo tipo comporta notevoli capacità di
progettazione culturale e di gestione della comunicazione.
2.
Assicurare la pulizia ed il diserbo del sito è opera improba e un gruppo di
volontari può sopperire solo occasionalmente. Per dare continuità anche alle
azioni di valorizzazione necessita una organizzazione più strutturata;
3.
Accogliere in sicurezza numeri significativi di visitatori comporta una
organizzazione dei servizi di accesso, affluenza e gestione perfettamente
programmati, di buon livello e tenuta nel tempo in perfetta efficienza;
Nell’ottica di
questo intervento, evito di fare i nomi di singole persone, ringrazio tutti
quelli che hanno lavorato e quelli che avrebbero voluto farlo e non sono potuti
venire.
Calvi Risorta,
06/09/2014
arch. Alfredo Maciariello
Visita www.CalviRisorta.com