Cales amore mio
Redazione Calvi, 06 settembre 2014
Cales ha bisogno del lavoro di tutti i suoi cittadini sensibili. In
varie forme e funzioni. Nessuno si senta escluso.
Viviamo una grande occasione per Cales, propiziata da un triennio di attività
che ha visto avvicendarsi, nei primi due anni, nel ruolo di tagliatori di rovi
e promotori culturali, alcune delle persone che oggi hanno le massime
responsabilità dell'Ente Locale, Sindaco Dott. Giovanni Marrocco in testa.
Durante questo ultimo anno, questi giovani, freschi di energie fisiche e
notevoli capacità comunicative; internet nativi; incamminatisi insieme a decane
e decani-resistenti dell'ArcheoCales e dell'Amat.
In questo triennio siamo stati favoriti ed aiutati nella nostra azione
dal responsabile dell'Ufficio di Calvi della Soprintendenza Archeologica, Prof.
Antonio Salerno. Con la sua venuta a Calvi, il ruolo dell'Ufficio di
Soprintendenza è passato da semplice controllore a funzioni per noi inusitate,
di promotore culturale e facilitatore di ogni iniziativa proficua per Cales. Ha
fatto tanto per arrivare al punto in cui siamo oggi.
Un ulteriore fattore che ha dato a tanti la consapevolezza del valore
culturale del nostro territorio è stata la battaglia ingaggiata contro il
progetto per la costruzione di una centrale a biomasse alle porte della città
antica. Consapevolezza popolare diffusa, posta prima a protezione del
"bene comune" ambiente e territorio; quindi trasformata nella
necessità di immaginare un nuovo modello di sviluppo per l'area Calena.
Sviluppo culturale, sociale ed economico che sappia coniugare l'occupazione con
la tutela della salute e territoriale e la valorizzazione delle risorse
autoctone ed in primis quelle culturali.
Quindi, oggi si sono uniti tre motori, che non è sempre facile tenere
insieme e che non sempre tirano nella medesima direzione: Attenzione e
disponibilità all'azione ed alla collaborazione della Soprintendenza e
disponibilità all'impegno fattivo nel medesimo verso dell'Amministrazione
locale e soprattutto coscienza di massa delle occasioni di sviluppo, finora
mancate, che offre la valorizzazione del territorio caleno.
Tale azione deve continuare con proficua collaborazione, nel rispetto
della sicurezza di operatori e pubblico e della grande fragilità del patrimonio
della città antica. Chi vuole dare il suo contributo a Cales lo faccia con
l'attenzione necessaria alla sua preziosa vetustà.
Mi aspetto il contributo di tutti nella Rete ArcheoCales:
associazioni, gruppi organizzati e singoli volontari con lo scopo di
valorizzare i beni culturali del territorio caleno. Chi già ha avuto la
possibilità di misurarsi con questo nobile obiettivo sia inclusivo e non pensi
di poter censurare le opinioni altrui.
Le professionalità necessarie sono molteplici:
1. Mettere in campo iniziative di questo tipo comporta notevoli capacità di
progettazione culturale e di gestione della comunicazione.
2. Assicurare la pulizia ed il diserbo del sito è opera improba e un gruppo
di volontari può sopperire solo occasionalmente. Per dare continuità anche alle
azioni di valorizzazione necessita una organizzazione più strutturata;
3. Accogliere in sicurezza numeri significativi di visitatori comporta una
organizzazione dei servizi di accesso, affluenza e gestione perfettamente
programmati, di buon livello e tenuta nel tempo in perfetta efficienza;
Nell'ottica di questo intervento, evito di fare i nomi di singole
persone, ringrazio tutti quelli che hanno lavorato e quelli che avrebbero
voluto farlo e non sono potuti venire.
Calvi
Risorta, 06/09/2014
arch. Alfredo Maciariello
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