AFFIDAMENTO DIRETTO ALLA IMPRESUD: LA PROCURA
DELLA REPUBBLICA HA APERTO UNA INCHIESTA INDAGATO CAPARCO E SANTILLO A CALVI RISORTA
Calvirisortanews, 30 luglio
2014
Il sostituto
della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, il dottor Silvio
Marco Guarriello, ha notificato alcuni avvisi di garanzia per l’inchiesta
sull’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti e di igiene
urbana di alcuni Comuni alla Impresud, società di
Caserta gestita dalla famiglia Iavazzi. Sotto i
riflettori del pm sarebbero finiti gli Enti
municipali di Calvi Risorta, Pastorano e Sparanise.
In particolar
modo a Calvi Risorta, dove le fiamme gialle hanno notificato nei giorni scorsi
gli avvisi di garanzia all’ex Sindaco Antonio Caparco e all’ex Ing. Capo Sergio
Santillo, che proprio quest’ultimo in questi giorni è ritornato all’ufficio
tecnico, per volontà della giunta Marrocco. Infatti, un consigliere di
maggioranza affermava, che la presenza dell’ingegnere Sergio Santillo,
all’ufficio Tecnico del comune, era solo perché doveva mettere a posto alcune
pratiche, lasciate in sospeso, dopo la caduta di Caparco. Insomma, un indagato
che mette le mani nelle carte dove oggi c’è una delicata inchiesta della
Procura Sammaritana. Sicuramente non sarebbe opportuno, visto la gravità
dell’inchiesta e le eventuali accuse mosse dai giudici nei confronti del
tecnico Santillo.
Riportiamo l’inchiesta:
Secondo la Procura, i sindaci e i responsabili del procedimento e Iavazzi quale beneficiato titolare dell’IMPRESUD srl sarebbero accusati poiché, illecitamente ed in
violazione dell’art 50 del D.lgs 267/2000, dell’art.191,
del D.Lgs 152/2006, del d.lvo
163/06, dell’art 19 I. f) del DL 6 luglio 2012 n.95 convertito dalla legge 7
agosto 2012 n.135, del D.lgs. 6 settembre 2011, n. 159 e del D.lgs. 15 novembre
2012, n.218, illecitamente assumendo quali falsi presupposti l’urgenza di
provvedere e l’ipotetico pericolo per la salute pubblica, nonché il caos
normativo quale asserito impedimento alla regolare affidamento del servizio con
bando di gara di evidenza pubblica (pur in vigenza di chiare norme che
attribuivano la competenza).
Con tali mezzi
fraudolenti e con quelli di seguito descritti turbavano il procedimento
amministrativo diretto a stabilire il contenuto dell’atto di gara o dell’atto
equipollente concretamente adottato, al fine di condizionare le modalità di
scelta del contraente da parte della P.A. e, quindi, illecitamente affidavano
il servizio dì raccolta dei rifiuti solidi urbani alla IMPRESUD S.r.l. con
diverse ordinanze sindacali, infatti, affidavano detto servizio; senza
procedere per tempo ad approntare apposita procedura per l’affidamento del
servizio (pur essendo stato emanato il DL 9512); in assenza del presupposto
dell’urgenza e di una situazione di accumulo di rifiuti e di pericolo sanitario
necessario per invocare il ricorso all’art 50 TUEL ed all’art 191 divo l52/’06,
illecitamente individuavano il soggetto affidatario del servizio:
“spezzettando” un servizio che invece viene reso dal Comune in forma
continuativa; senza procedere a gara di evidenza pubblica; senza accertare i
requisiti della ditta IMPRESUD S.r.L. che ha un
capitale sociale di soli euro 11.200 ed era priva della certificazione SOA ad
effettuare opere pubbliche.
In violazione
del D.fgs. 6 settembre 2011, n. 159 del D.lgs. 15
novembre 2012, n. 218 in quanto mediante lo “spezzettamento” degli appalti
eludevano l’obbligo di acquisire la comunicazione necessaria per la stipula dei
contratti di importo superiore a 150.000 euro; in tal modo, procedevano ad
affidamento diretto di un servizio ad una ditta privata per una somma
complessiva di 435.016 euro, ed in tal modo determinavano in favore della
IMPRESUD S.r.l., un ingiusto vantaggio patrimoniale in danno degli altri
soggetti presenti sul mercato ed indebitamente esclusi dalle procedure di
affidamento.
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