Un passo in avanti per il recupero di Cales: avviata la procedura
per la rimozione dei pneumatici sotto il Ponte delle Monache
Nicolina Migliozzi,
18 luglio 2014
Questo
il titolo del 17 maggio scorso di un nostro comunicato stampa. Oggi confermiamo
che la procedura si è realmente avviata con il sopralluogo di una équipe
tecnica che, prima di recarsi sul sito, ha incontrato il sindaco dott. Marrocco
per i necessari accordi istituzionali ed iniziative da intraprendere per dare
il via alla operazione di rimozione di questa montagna di pneumatici che giace
sul greto del torrente (Rio Pezzasecca), appena prima
che questo attraversi il Ponte delle Monache.
Tutto il processo è iniziato da una
segnalazione che il dott. Gianfranco Tozza, al termine di una visita guidata
organizzata nell’ambito del progetto Cales da (ri)
Scoprire, recapitò al dott. Donato Cafagna, Prefetto della Terra dei Fuochi.
Quest’ultimo già organizzò un primo intervento cui è seguito quello odierno.
L’équipe che ha effettuato il sopralluogo:
i
volontari della rete ArcheoCales, gli assessori
Giacomo Iodice ed Enzo Izzo, i volontari della Protezione Civile di Calvi
Risorta, il dott. Gianfranco Tozza di Legambiente Campania, il Nucleo Operativo
dei Vigili del Fuoco di Caserta (coordinati dal Comandante Salvatore
Longobardo), il dott. Francesco Massaro di ECOPNEUS (Ecopneus scpa è la società
senza scopo di lucro per il rintracciamento,
la raccolta, il trattamento e
la destinazione finale dei
Pneumatici Fuori Uso - PFU).
Giunti sul sito, i Vigili del Fuoco si sono
calati lungo la scarpata tufacea alta circa 30 metri per documentare lo stato
dell’arte. Quanto hanno documentato denota lo stato di estremo degrado di
questo torrente, invaso, non solo dalla montagna di pneumatici, ma anche da rifiuti
di ogni tipo sversati illegalmente presso un’opera antica di estrema importanza
storica.
Il PONTE DELLE MONACHE è un grande
diaframma naturale di tufo, quasi unico nel suo genere, che ancora oggi collega
l’area della città antica con la campagna a Sud. Il ponte, largo circa m. 3,10,
è traforato al centro da un tunnel in cui scorre il corso d’acqua (Rio Pezzasecca) che confluisce nel Rio dei Lanzi, svolgendo
dunque un’importante funzione idraulica e viaria.
In questa estremità sud-est della città si
colloca una grande area santuariale che occupa il
pianoro alla confluenza dei fiumi Pezzasecca e Rio
dei Lanzi, tra due assi viari, uno in direzione dell’Ager
Falernus e l’altro dell’Ager
Campanus e Capua.
Qui nel 1960 si rinvenne una stipe votiva
con ex voto in terracotta. In un’area più ad ovest furono rinvenute strutture
in tufo grigio, identificate come strutture perimetrali di un edificio templare
con cella e pozzo sacro. A breve distanza da questo complesso, in direzione
Nord-Est, sono stati rinvenuti una grande quantità di vasetti miniaturistici,
provenienti da due fosse votive.
Oggi è una data importantissima per noi che
da febbraio frequentiamo questi luoghi affinché sia loro restituita la giusta
dignità storica. Finalmente le Istituzioni preposte alla salvaguardia di siti
di notevole interesse si sono mosse sinergicamente ed hanno avviato un processo
di recupero che non può esaurirsi al solo Ponte delle Monache, tutta l’area
archeologica di Cales ha bisogno di essere valorizzata perché è il nostro Bene Comune.
Il nostro impegno quotidiano si muove in questa direzione.
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