Il Comune e il Banco delle opere di Carità
Luciana Antinolfi, 15
luglio 2014
Sono già diversi anni che
il Comune di Calvi Risorta aderisce al “Banco delle Opere di Carità”, una
associazione senza scopo di lucro attiva, sin dal 1993, nel campo della
Raccolta Alimentare, con lo scopo di distribuire, nel rispetto delle vigenti
normative igienico-sanitarie e della data di scadenza, prodotti alimentari alle
famiglie meno abbienti in via continuativa. Il progetto, a scadenza annuale, denominato
“Lotta alla povertà”, da qualche mese sta suscitando diverse polemiche che
rendono necessari dei chiarimenti, nel rispetto sia della trasparenza che della
popolazione stessa. Interviene in proposito la delegata alle Politiche Sociali,
Vittoria Caranci.
“Innanzitutto ritengo
doveroso indicare i requisiti per l’accesso a tale prestazione sociale
agevolata; requisiti che sono di natura economica e si riferiscono al reddito
annuo rilevabile dall’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).
Il limite di reddito annuo che dà diritto all’assistenza risulta pari a:
-
€ 6608,03 per nucleo familiare con una sola
persona;
-
€ 6826,60 per nucleo familiare con una
persona a carico;
-
€ 7382,72 per nucleo familiare con due
persone a carico;
-
€ 7640, 95 per nucleo familiare con tre
persone a carico;
-
€ 7899,18 per nucleo familiare con quattro
persone a carico.
Per ciò che concerne la
distribuzione i prodotti alimentari provengono dal “Banco delle Opere di
Carità” di Caserta ed arrivano nelle sedi di distribuzione del Comune di Calvi
Risorta trasportati dall’Associazione “Centro di solidarietà Giovanni Paolo II” con sede nella
provincia stessa. Al momento dello scarico, l’addetto rilascia sia una scheda
riassuntiva, contenente il resoconto di tutti i prodotti inviati con le
relative quantità, sia le schede nominative, contenenti i dati dei beneficiari
e le quantità dei vari prodotti che spettano agli stessi.
Il giorno stesso della
consegna da parte del Banco, i volontari, seguendo le indicazioni riportate
nelle schede del “Banco delle Opere di Carità”, provvedono alla composizione
dei pacchi alimentari e alla relativa distribuzione.
“Passiamo ai fatti”, continua
la Caranci, “i prodotti in questione, dall’inizio del progetto, sono andati via
via diminuendo, sia in quantità che in qualità. Si è passati dalle tre varietà
di formaggi dell’inizio, ad una attuale; la quantità di latte distribuita ai
nuclei familiari composti da bambini bastavano per un mese intero, nell’ultima
consegna, avvenuta i giorni 2-3 luglio, invece il latte non è proprio
pervenuto.
Perche?
Eppure il comune di Calvi Risorta eroga attualmente la stessa cifra che ha
sempre versato, sin dall’inizio del progetto. Indagando sulla questione ci è
stato riferito che il problema reale sono le gare d’appalto che, stando alle
notizie del Banco delle Opere di Carità, dovrebbero concludersi il prossimo
ottobre. Quindi da novembre si dovrebbero ricevere le quantità iniziali. Se ciò
non dovesse accadere, creando quindi ulteriore malcontento e insoddisfazione degli
utenti, nonché imbarazzo dei volontari, il Comune provvederà a vagliare
alternative più convenienti e soddisfacenti per la popolazione da attuare a
fine contratto”.
Si avvisano gli utenti
interessati che per limitare il problema verificatosi nella passata
amministrazione del mancato ritiro del pacco alimentare dovuto a disinformazione,
per cui l’assenza equivaleva a rinuncia, l’attuale amministrazione ha previsto
due giorni, (mattina e pomeriggio), per la distribuzione.
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