Le ombre del Pd nell'affare della centrale a
Calvi Risorta
Interno18, 10 luglio 2014
Salvatore Minieri
La Sorgenia, in Italia, gestisce il pacchetto più vasto
nella grande torta delle energie rinnovabili, biomasse e biogas compresi (basta
consultare il sito della società gestita dalla famiglia di
Carlo De Benedetti. Tra la Sorgenia e
l'impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti nel Mezzogiorno d'Italia esiste
un filo rosso di congiunzione, sottile e a tratti difficilmente individuabile,
ed è legato alla recente collaborazione tra Sorgenia
e Legambiente. Tra la società di De Benedetti, la Sorgenia
Menowatt, e la principale associazione ambientalista
nazionale si è consumata una intensa serie di iniziative condivise; non
trascurabile quella delle brochure di sponsorizzazione delle biomasse e delle
centrali a digestione anaerobica come quella che Iavazzi
vuole realizzare a Calvi Risorta, in provincia di Caserta.
Proprio l'anaerobica
è una materia che interessa sia Iavazzi, sia la Sorgenia che la gestisce con il gruppo 'Sorgenia
Bioenergy'. Il 29 aprile scorso, infatti,
durante un convegno promosso dall'allora sindaco Antonio Caparco, si discuteva
proprio della possibilità di impiantare a Calvi Risorta una megacentrale, nei
pressi di un parco archeologico secondo solo a Pompei e di un Casino di Caccia
borbonico dove Ferdinando IV veniva a godere della salubrità dell'aria. Per
diffondere il taglio 'innovativo e moderno' (parole dei tecnici di Iavazzi presenti alla convention di Calvi Risorta) era
stata diffusa in quella sede una piccola brochure con tanto di stemma
Legambiente.
Un claim ambientalista, un logo rassicurante che aveva alle
sue spalle addirittura la Sorgenia: il gruppo di De
Benedetti che, con quella brochure, faceva probabilmente capolino nell'affare
di Calvi Risorta. Due più due, nelle conferenze dove non è previsto un
vero contraddittorio, purtroppo, non fa sempre quattro: quella convention finì
tra spintoni e tafferugli, con l'ex sindaco di Calvi Risorta che cercava di far
capire quanto fosse innocua una centrale come quella di Iavazzi,
visto che "sulla locandina c'è anche la rassicurazione di
Legambiente", urlava agli ambientalisti l'ex primo cittadino Antonio
Caparco.
Peccato che,
formalmente, Legambiente avesse chiuso con Sorgenia
già nel gennaio 2014, proprio per gli scandali ambientali maturati intorno a
centrali come quella di Vado Ligure, gestita dalla Tirreno Power,
gruppo Sorgenia, manco a dirlo. Forse, l'ex
sindaco di Calvi e quelli della Iavazzi Ambiente Scarl, non erano al corrente della rottura tra De Benedetti
e Legambiente: un dato che tutti conoscevano da 5 mesi. In realtà, quel logo
apparso sul materiale pubblicitario a Calvi Risorta, ha aperto la strada alla
vera comprensione di un disegno che, partendo dal crollo della Sorgenia di De Benedetti (in passivo per 1.8 miliardi),
correrebbe fino alla necessità di realizzare centrali in Italia, Calvi Risorta
compresa.
Il motivo?
Articolato, ma non impenetrabile.
Il principale
creditore della Sorgenia è il Monte dei Paschi di
Siena che però è anche uno dei principali azionisti della Sorgenia
stessa dai tempi della gestione Mussari: il Monte
Paschi Siena ha debiti con il Monte Paschi Siena, in pratica. I De Benedetti
sono costretti a depositare entro la fine di questo luglio il piano di
ristrutturazione della società presso il Tribunale di Milano, per poi convocare
l'assemblea dei soci e deliberare l'aumento di capitale a servizio della
conversione del debito. In parole povere, non possono presentarsi agli
azionisti senza avere nelle mani il jolly della realizzazione di nuove
centrali, altrimenti perderebbero anche quel poco che la società austriaca Verbund (cassaforte vera e propria anche del gruppo Sorgenia) sarebbe disposta a lasciare come pacchetto
azionario ai De Benedetti.
Insomma, la
società Sorgenia perde il 25,4% dei ricavi in questi
ultimi mesi, vedendo svanire circa 15 milioni.
A marzo 2014,
la società era indebitata ancora più con l'aumento dell'esposizione di 1,85,
rispetto a 1,79 milioni di dicembre 2013. Una tragedia. E allora ecco
arrivare in soccorso il governo che, con il decreto 91/2014 salva anche
le autorizzazioni per il biogas che sono state presentate senza la Valutazione
di Impatto Ambientale, come successo a Calvi. Un governo a trazione Pd che
salva le centrali nella sfera d'interesse finanziario di De Benedetti (tessera
Pd per lui) e chiede alle banche di trovare 400 milioni per salvare la Sorgenia, che è di De Benedetti e del Monte dei Paschi di
Siena, una banca del Pd. In tutto questo, si demanda agli imprenditori locali
la realizzazione delle strutture.
E quelle decine
di autorizzazioni, come quella data 48 ore fa a Iavazzi
dalla Regione Campania, somigliano sempre più alle autorizzazioni che la Corte
Costituzionale ha annullato, facendo infuriare Renzi
a tal punto da spingerlo a riattivare un pacchetto per rimettere in moto le
strutture per la combustione dei rifiuti e a costruirne delle nuove. Nella
mappa? Ci sono Calvi Risorta (da costruire) e la Biopower
di Pignataro (già costruita in attesa di attivazione). Quante coincidenze
intorno a queste centrali.
Visita www.CalviRisorta.com