Lettera aperta del Comitato per l'Agro Caleno
alla dirigente Norma Naim
Comitato per l'Agro
Caleno, 02 luglio 2014
Lettera aperta alla
dirigente Norma Naim
Dirigente del Dipartimento
della salute e delle Risorse Naturali n. 52
Direzione Generale per l’Ambiente
e l’Ecosistema n. 05
Autorizzazioni ambientali e
rifiuti Caserta – UOD 16
Le scriviamo questa lettera aperta, come donne
ed uomini dell’Agro Caleno autonomamente e liberamente riuniti nel Comitato per l’Agro Caleno:
no centrale a biomasse, per conoscere la Sua posizione e quella
dell’Ente che rappresenta in relazione alla grave situazione ambientale del
nostro territorio, da anni oggetto di speculazioni incessanti che ne hanno
compromesso fortemente la vivibilità in nome di uno sviluppo tanto vorace
quanto incapace di produrre un reale e duraturo miglioramento delle condizioni
di vita per le popolazioni locali, ed oggi nuovamente interessato dal progetto
di realizzazione di una centrale a biomasse ritenuta inutile e dannosa dagli
abitanti del territorio, dalle amministrazioni comunali locali e dall’ASL che
ha già espresso parere sfavorevole all’insediamento in sede di conferenza dei
servizi. A tal fine facciamo alcune premesse, di seguito riportate, onde
rendere chiaro il quadro della situazione.
La società Iavazzi
Ambiente Scarl (colpita da un'interdittiva
antimafia, da parte della Prefettura di Caserta con nota
n.prot.1176/12.B.16/ANT/AREA 1^ del 21.07.2010, acquisita agli atti della
Regione Campania al prot.0658660 del 03.08.2010 di informativa,
sospesa in seguito dalla Regione Campania) a seguito di un finanziamento
riconosciutogli nel 2013 dal Ministero per lo Sviluppo Economico, intende
realizzare un impianto di trattamento delle biomasse da FORSU nel cuore
dell'Agro Caleno, nel comune di Calvi Risorta (particelle nn. 5099 e 5101, foglio n. 20), a 500 metri dal parco
archeologico dell'antica Cales, a 300 metri dalla discussa centrale Turbogas di
Sparanise, in un’area denominata “Ex Pozzi”, dal nome dell’industria che
insisteva fino ad alcuni decenni tra i comuni di Sparanise e Calvi Risorta. Quello
interessato dal progetto Iavazzi è un segmento
territoriale già devastato dalla massiccia presenza di amianto e altre sostanze
nocive, residui pericolosissimi della precedente lavorazione delle vernici e
dei solventi della storica ditta Iplave che, proprio
in quella zona, aveva la sua grande centrale di produzione.
La costatazione del degrado ambientale in
cui vive l’area “ex Pozzi” è costata dall’ASL CE/2 (Dipartimento di Prevenzione
UOPC ambito 4 di Capua, distretto sanitario 22), in data 19/05/14, la quale fa
pervenire ai comuni di Calvi Risorta, Pignataro Maggiore e Sparanise, una
comunicazione in cui dichiara parere negativo alla installazione ed
all’esercizio della centrale
a biomasse. Motivo del parere è l’analisi, da parte dell’ASL,
delle relazioni periodiche di sintesi sui dati relativi alla qualità dell’aria
elaborate dall’ARPAC sulla
base delle rilevazioni delle centraline di monitoraggio poste sul territorio.
Secondo tali rilevazioni esiste una condizione
di criticità della qualità dell’aria proprio nella zona
interessata dal progetto della Iavazzi Ambiente SCARL. Infatti, i
dati evidenziano elevate emissioni di polveri sottili (particolato) ed ozono
mentre la stessa azienda proponente riporta, nella scheda riassuntiva del
progetto, un impatto
di ‘media significatività negativa’ per l’atmosfera e la
salute pubblica. Inoltre, l’ASL si richiama ad uno studio effettuato
dalla Seconda Università di Napoli nel
maggio 2008 nel quale si evidenzia il superamento del limite consentito di
emissioni di particolato, pericoloso inquinante che infesta pesantemente l’aria
dell’Agro Caleno. A tal proposito, il Dipartimento di Prevenzione, sottolinea
come la Iavazzi Ambiente SCARL non abbia implementato
alcuno studio di ricaduta dei fumi che, al contrario, sarebbe doveroso in una
condizione del genere.
Alle pesanti criticità sopra citate, si
aggiunge la costatazione della presenza di significativi fenomeni di inversione
termica che interessano l’area che vanno a completare il quadro di
una preoccupante situazione di inquinamento ambientale e di pericolosità per la
salute delle comunità locali. In merito al suolo e sottosuolo del territorio
circostante sono state accertate le seguenti criticità:
- il 14 maggio, l'Arpac - Dipartimento di Caserta
ha certificato che le due centraline di rilevamento qualità dell'aria, poste
al confine dei comuni di Calvi Risorta, Pignataro e Sparanise, hanno più
volte registrato, nel corso del 2013, il superamento dei livelli di sicurezza per
la salute umana. Già all'inizio del 2014, (sopralluogo del 15 gennaio) tecnici
dell'Arpac avevano rilevato nell'area ex Pozzi/Ginori la presenza di fusti in
cattivo stato di conservazione con il contenuto pericoloso spesso caduto sul
terreno.
- sulle particelle immediatamente
confinanti ad est con l’area, il Comune di Calvi Risorta nel 1998 ha fatto
eseguire una indagine del sottosuolo dal dott. ing. Pietro Martino,
commissionata con Delibera di G.C. del 25 marzo 1998 prot.126. A seguito di
tale indagine, viene riscontrata una estesa area di discarica di rifiuti
industriali di considerevole pericolosità per l’ambiente e per la salute.
Tale discarica di rifiuti industriali inquinanti raggiunge profondità fino a
-11,00 m dal piano di campagna con un notevole volume di abbanco;
- sulle particelle poste sul confine ovest
ed in parte nord dell’area sussiste analogo esteso inquinamento, tanto
che il Sindaco del Comune di Calvi Risorta ha emanato l’ORDINANZA di
rimozione e smaltimento dei rifiuti N. 16 deI 13.05.2014,
analogamente sollecitato con comunicazione prot.
n. 5/44 del 04/04/2014, acquisita al protocollo dell’Ente al n. 4566 deI 08/0412014, del comandante della stazione
carabinieri di Sparanise, ad oggetto: “Comunicazione notizia di reato ai sensi dell’art.
347 c.p.p. circa l’abbandono di rifiuti ad opera di ignoti con sequestro penale
area Ex-Pozzi” con la quale, tra l’altro si comunica la necessità “[…] di
attuare nel più breve tempo possibile, interventi di messa in sicurezza, di
bonifica e ripristino ambientale[…]”
- nelle prossimità di dette particelle
transita il Rio dei Lanzi, corso d’acqua dichiarato pericoloso per uso
umano ed irriguo da una relazione dell’ARPAC del 2 aprile 2014, protocollo
numero 984 e recentemente oggetto di Ordinanza sindacale n. 18 del 20/05/2014
con la quale si dispone il divieto di utilizzo per uso irriguo delle acque. Il
rio si trova sul territorio di confine tra i Comuni i Pignataro Maggiore e
Calvi Risorta, nelle immediate prossimità delle particelle oggetto d’intervento,
e rappresenta appieno la critica situazione ambientale della zona;
- a seguito della realizzazione della
vicina Centrale a turbogas e delle copiose quantità di acqua utilizzate per il
funzionamento della stessa, nei comuni dell’Agro Caleno più prossimi
(Sparanise e Pignataro) sono state segnalate forti carenza idriche per la
fornitura della rete urbana di acque potabili;
- la Iavazzi
Ambiente Scarl intende procedere alla realizzazione
di un pozzo, il quale potrebbe arrecare danni irreversibili alla falda
freatica, a causa dei pericoli d’infiltrazione e per la minaccia che la sua
realizzazione intaccherà certamente il regolare rifornimento delle reti urbane
di acqua potabile dell’Agro Caleno.
Nonostante le forti problematiche esposte
finora, la società Iavazzi Ambiente Scarl intende procedere alla realizzazione dell’impianto.
In particolare è stata avviata la procedura per l’insediamento di un tavolo di
confronto in conferenza dei servizi presso la regione Campania. Un primo
incontro è stato messo in programma per il 6 maggio 2014, però rinviato a data
da definire in quanto l’azienda proponente era sprovvista della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che
va rilasciata dalla commissione della Regione Campania.
A fronte del quadro poc’anzi tracciato,
chiediamo di conoscere
quali provvedimenti l’Ente da lei presieduto stia valutando di porre in essere
in relazione soprattutto allo stato dell’inquinamento del territorio e ad una
sua non più rimandabile bonifica. Chiediamo di conoscere le motivazioni della
mancata partecipazione dell’Ente alla conferenza dei servizi svoltasi in data
06/05/2014.
Infine, avanziamo la formale
richiesta di essere ricevuti allo scopo di poter ulteriormente approfondire la
problematica, invitandola, fin da ora, ad esprimere parere negativo alla
realizzazione dell’opera in tutte le sedi opportune a cominciare dalla prossima
seduta della conferenza dei servizi durante la quale, al parere negativo già
espresso dall’Asl e hai forti dubbi espressi dall’ ARPAC si affiancherà,
secondo quanto annunciato, quello della nuova amministrazione di Calvi Risorta.
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