Lo sai
che la MAMMA può avere 300 euro dallo STATO ?
Blog di Luigi Civolani, 24 giugno 2014
Sapete
che le mamme lavoratrici in Italia hanno a disposizione 300 euro al mese da
spendere per la baby sitter o per l’asilo una volta
concluso il congedo per maternità? Forse no, ed è per questo che nel nostro
paese diverse donne non hanno sfruttato l’occasione. Colpa della burocrazia o
della scarsa informazione, comunque i voucher introdotti dalla legge Fornero
non hanno riscosso tanto successo. La misura è attiva dal 2013, ma su 11 mila
potenziali neomamme, a fare domanda sono state solo tremila.
DI CHE SI TRATTAVA – La riforma
del lavoro del giugno 2012 prevede la possibilità di rinunciare al congedo
parentale (ex facoltativo) per poter ottenere un contributo pari a 300 euro
mensili per servizi di asilo nido e baby sitting. Del
caso ne parlò il blog del Corriere della Sera la27esima ora:
Avete
presente il congedo parentale, cioè i sei mesi pagati al 30% dopo i cinque mesi
di assenza obbligatoria per la maternità? Le neomamme che invece di restare a
casa con l’assegno dell’Inps tornavano al lavoro, l’anno scorso potevano
chiedere dei buoni lavoro per pagare l’asilo o la baby sitter.
Valore: 300 euro al mese per sei mesi, in tutto 1.800 euro. La misura era stata
finanziata con 20
milioni di euro per il 2013, soldi sufficienti per pagare i
voucher a 11 mila
donne. Poche, si dirà, rispetto alla platea potenziale. Mica
tanto: alla fine
sono arrivate meno di 4.000 domande. 3.762 per la precisione.
Di conseguenza è stato speso soltanto il 37% dei fondi.
UNA CACCIA AL TESORO – Come mai
così poche? Ed è qui che viene il bello. L’erogazione avviene tramite Inps. Per
il 2013 è stato pubblicato il bando apposito. Tempo per presentare le
domande? Tra il 1 luglio e il 10 luglio 2013: pochi giorni nel cuore di una
rovente estate. Non solo: serve la dichiarazione ISEE (i nuclei con un reddito
più basso hanno la precedenza), un asilo accreditato presso l’Inps e una
domanda da compilare on line. Quest’ultimo è il passaggio più complicato. Per
accedere al sistema in rete è necessario avere un Pin “dispositivo” preventivamente
richiesto (e ottenuto) tramite sito dell’INPS. Senza PIN non si può
accedere all’ultimo step: il “click day” che lo scorso anno si è tenuto il 28 luglio.
Racconta
sempre la 27esima ora:
La
questione è stata sollevata nelle scorse settimane dall’onorevole Pd Vittoria
D’Incecco. “Il problema è che l’iter per riuscire a
ottenere i fondi era troppo complicato e poco pubblicizzato. Ci sono altri 20
milioni stanziati per quest’anno e altrettanti per il 2015. Non possiamo
permetterci un altro flop”, osserva d’Incecco.
Difficile darle torto. Vediamo allora questi problemi. Primo: gli asili
accreditati presso l’Inps dove è possibile spendere i voucher sono una minima
parte. Poi la richiesta del contributo andava fatta via Internet. Il tutto
attraverso il sito dell’Inps e in un giorno ben preciso: il 28 luglio 2013.
Insomma, peggio di una caccia al tesoro. E poi Internet non è una modalità di
accesso facile per tutti.
In
tanti si sono lamentati della riforma Fornero ma questa formula agevola
senz’altro le mamme lavoratrici. Il problema è ottenerla. Si spera che con
l’arrivo della nuova estate ci sia un rimedio agli errori precedentemente
fatti. Ma finora non ci sono novità: sarà ancora caccia al tesoro. Con un
rischio alto: quello di non usare (per l’ennesima volta) tutti i fondi messi a
disposizione.
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