Tragico incidente sul lavoro: muore a 28 anni Carmine De Lucia
Portale di Sparanise, 17 giugno 2014
Ilario Capanna
Ancora una volta, l’estate sparanisana viene scossa dal dolore per la
prematura scomparsa di un giovane. Stavolta a pagare il prezzo più alto è stato
il 28enne Carmine De Lucia, dipendente di una ditta che nel pomeriggio stava
eseguendo lavori per conto dell’Enel a San Giorgio La Molara, in provincia di
Benevento.
Il giovane sparanisano stava lavorando ad un palo dell'elettricità quando,
per cause ancora da accertare, ha improvvisamente perso l'equilibrio ed è
caduto sul selciato. A prima vista, come riferito dai colleghi di lavoro, le
condizioni sono apparse subito critiche ed è stato immediatamente allertato il
servizio medico del 118 che una volta giunto sul posto, nonostante la
difficoltà nel raggiungere la zona dell’incidente, hanno prontamente cercato di
rianimare il ragazzo ma, purtroppo, per Carmine De Lucia non c’è stato nulla da
fare.
Ora non resta da fare altro che capire la dinamica dell’incidente che ha
causato l’ennesima morte sul lavoro. Il magistrato dovrebbe predisporre a
stretto giro gli esami di rito dopodiché la salma potrà essere portata a
Sparanise per i funerali. Non è stata una vita facile quella di Carmine De
Lucia. Rimasto troppo presto orfano di un padre che amava tantissimo, si è
dovuto rimboccare le maniche anche per aiutare quel che restava della famiglia.
Aveva trovato un lavoro ed un poco di serenità che gli aveva conseguito di
coltivare la sua grande passione per la musica. Da qualche anno si esibiva come
apprezzato DJ in serate svolte a far suonare i piatti nei locali della
provincia.
Definire Carmine un bravo ragazzo risulta veramente superfluo, perché lui
era veramente una bella persona. Forte, deciso, in certi casi incazzato con il
mondo per come aveva dovuto affrontare l’infanzia e la gioventù e per quanto
aveva dovuto combattere il cinismo e la scarsa solidarietà di un paese che in certi
casi preferisce girare la testa dall’altra parte. Carmine aveva un bel
carattere tosto, di quelli che non le mandavano a dire, anche perché si era
fatto da solo. Dopo anni di sacrifici aveva raggiunto un buon equilibrio e
sicuramente aveva dei bei progetti da realizzare.
Ed è proprio quando si inizia ad analizzare la bontà della persona che
diventa un atto di crudeltà essere costretti a fare i conti con una dipartita
cosi drammaticamente prematura. Queste sono tragedie che non hanno nulla di
logico e l’essere umano può solamente provare ad abbracciare attraverso la
preghiera il mistero della Fede. Alla famiglia De Lucia ed ai parenti tutti
vanno le più sentite condoglianze.
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