TANTA
POLVERE SOTTO IL TAPPETO
Agro Caleno, 15 giugno 2014
Massimo Zona
Neanche ha cominciato a muoversi la nuova macchina
amministrativa del governo Marrocco e già affiorano le prime, e siatene certi,
non ultime incongruenze dei governi precedenti.
Abbiamo visionato la situazione portata alla luce da
Salvatore Minieri relativa allo stato di manutenzione
di un teatro mai realizzato, ma già irrimediabilmente compromesso, abbandonato
a se stesso e all’incuria del tempo e degli uomini. Ma come, pensavano alcuni
di noi, un’amministrazione che ha vinto la propria ultima battaglia
amministrativa proprio sulla pubblicità mediatica di spot elettorali (ricordate
i video sull’antica Cales, sugli sterpi, sui rifiuti, ecc.) asserendo la
propria sensibilità su certi temi, ora si fa cogliere impreparata e balbettante
sugli stessi temi?
Ma a che ha pensato questa amministrazione mentre
lasciava allo sbando e all’oblio la questione Antica Cales, mentre autorizzava
comunque l’uso di un palazzetto non regolamentare e senza autorizzazioni di
sorta a parenti e amici perché lo sfruttassero a proprio uso e consumo, mentre
consentiva un parcheggio nefasto ai mezzi della spazzatura negli stessi luoghi?
Fortuna per noi e per Calvi tutta che alcuni “imbecilli” si sono presi a cuore
la questione della Cales romana che se oggi è fruibile almeno in parte, grosso
merito spetta a loro che armati di scopa e ramazza hanno proceduto alla pulizia
del sito.
Fortuna per noi e per Calvi tutta che altri
“imbecilli” si sono accorti della strana accondiscendenza dell’amministrazione
precedente verso una famiglia intenzionata a fare un sol boccone della nostra
cittadina, con un progetto di un mega impianto a biomassa accanto alle nostre
case (e di quale biomassa si trattasse non era nemmeno ben definito). Ora si
scoprono le condizioni pietose di un’opera pubblica nata male (progettazione
ridicola senza capo né coda, incompleta per la tentata realizzazione di un
campo di calcio a 5 regolare, risultato poi irregolare e non omologabile e
altrettanto per la creazione di un teatro in miniatura) e finita molto, ma
molto peggio, con la dimostrazione pratica di sprechi enormi di risorse pubbliche
e incapacità gestionali ascrivibili a vent’anni di mal governo di tutte le
amministrazione che si sono succedute.
Il compito di Marrocco appare veramente arduo,
constatato anche il vezzo caparchiano di lasciare ai
propri successori solo debiti e problematiche enormi di vario genere. Non per
questo bisogna però perdere l’entusiasmo. L’importante è rifondare da zero gli
uffici che sono alla base dell’operato di una buona amministrazione. Primo tra
tutti l’ufficio tecnico. Gira voce che il comune non sia in grado di pagare più
di 300 euro mensili per questa carica.
Ci chiediamo allora: ma il vecchio responsabile era un
benefattore e metteva il proprio tempo e risorse a disposizione dell’ente in
modo praticamente gratuito? Non lo pensiamo affatto.
E allora sarà
bene andare a guardare da dove venivano distratti questi soldi utili a
remunerare un mandato così delicato. Resta il fatto che comunque il Comune deve
organizzarsi al più presto per questo importantissimo ruolo. Un’occhiata
andrebbe data anche all’ufficio amministrativo, vero e proprio ganglio vitale
di qualsiasi amministrazione. E anche qui, forse, sarebbe bene dare una svolta
attivando nuove energie che siano in grado se non di fare meglio (è indiscussa
la professionalità dell’attuale responsabile) per lo meno di dare forza ed
entusiasmo ad un ambiente depresso da un tran tran che dura da troppo tempo. Aria
nuova insomma, anche per i tanti tappeti che coprono una quantità incredibile
di polvere.
Sarebbe altresì utile che venga dalla giunta emanata
quanto prima una road map che illustri le prossime
iniziative di questa amministrazione, specificandone modalità, tempi e
responsabilità di ciascun componente della giunta.
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