Raccolta dei rifiuti: scoppia la polemica per le condizioni di lavoro degli operatori. Sotto accusa l’Impresud s.r.l.

Caleno24ore, 14 giugno 2014

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A poche settimane dal suo insediamento, il neo sindaco di Calvi Risorta, il dottor Giovanni Marrocco, si trova di fronte alla prima vera grana amministrativa. Il servizio di raccolta dei rifiuti rischia di bloccarsi a causa della condizione in cui versano gli operatori ecologici del cantiere caleno e per la condotta antisindacale che avrebbe assunto l’Impresud srl, la società del gruppo Iavazzi che gestisce il servizio in paese.

La Fit Cisl, che rappresenta i lavoratori del servizio ambientale a Calvi Risorta, ha diffidato la ditta riconducibile alla famiglia Iavazzi (la stessa holding che vorrebbe costruire una centrale a biomasse nell’area ex Pozzi) ed è pronta a ricorrere alle istituzioni territoriali per vedere rispettati i diriti degli operai. In questo scenario, ritorna la questione della collocazione dei mezzi e delle unità lavorative che effettuano il servizio di igiene urbana a in paese. Da qualche anno, infatti, i camion vengono parcheggiati nell’area antistante il palazzetto dello sport e gli operatori sono obbligati ad apporre la firma di presenza appoggiati sui cofani della propria auto, senza avere a disposizione nemmeno gli spogliatoi.

Ecco la nota di protesta della Fit Cisl:

Da circa un mese i lavoratori addetti ai servizi ambientali del Comune di Calvi Risorta, sconfortati e delusi per le abusate condizioni di lavoro, hanno aderito alla Fit-Cisl. I dipendenti lamentano la mancata applicazione di diversi istituti contrattuali, dagli scatti periodici di anzianità al mancato pagamento del lavoro straordinario, ma nonostante tutto correttamente documentato, Impresud, con inique e pretestuose giustificazioni, respinge gli addebiti applicando una subdola attività antisindacale tesa a fiaccare la fiducia riposta dai lavoratori nell’attività sindacale della Fit-Cisl I lavoratori spesso vengono utilizzati per svolgere attività di lavoro straordinario di raccolta e spazzamento delle strade cittadine e della fiera settimanale dietro il pagamento di irrilevanti somme economiche, adottando unilateralmente sistemi mai concordati con il sindacato. I lavoratori lamentano anche la mancanza di un cantiere idoneo che preveda un deposito per gli automezzi, spogliatoi idonei, servizi igienici sanitari e acqua potabile, ma Impresud dichiara che non è in condizione di fornire alcunché.

Ad oggi, Impresud, dopo la nota di protesta della Fit-Cisl, ha revocato la disposizione adoperando forme di pressione arroganti verso gli operatori. L’atteggiamento di Impresud, teso a scoraggiare gli associati alla Fit Cisl, ci costringerà nei prossimi giorni ad attivare le istituzioni deputate al controllo della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e saranno avviate le vertenze per il recupero delle somme dovute.

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