CAVALCARONO INSIEME
Agro Caleno, 27 maggio
2014
Massimo Zona
Avrebbe
potuto essere un remake di quel bellissimo film western del 1961, “Cavalcarono
insieme”, con i due protagonisti d’eccezione James Stewart e Richard Widmark. E invano si è tentato dal regista di turno, che
nel film era John Ford, di far capire ai due contendenti che non ce ne sarebbe
stato per nessuno, se solo si fossero alleati.
Non
sta certo a noi attribuire colpe e responsabilità, fatto sta che le due fazioni
hanno deciso che fosse l’ora di scendere in campo, ognuno con una precisa
strategia d’attacco. Ha iniziato subito Giovanni Lombardi lanciando le sue
truppe all’assalto dei due fortini di Petrulo, conquistandone subito uno con
una bella differenza di voti, ma trovando una resistenza strenua da parte di
Giovanni Marrocco nel seggio n. 4, perso per soli nove voti.
Questa
è stata un po’ la chiave di volta di tutta la votazione. Fosse riuscito
Lombardi ad avvantaggiarsi di altri 103 punti come avvenuto nel seggio 5, non
ci sarebbe stato più nulla da fare. Ma i vari candidati si erano preparati
adeguatamente e sono riusciti a raccattare nell’urna ben 370 voti di
preferenza. A questo punto è iniziata la rimonta della lista Marrocco che ha
catapultato le sue truppe nell’assalto finale ai due seggi di via Roma,
ottenendo una differenza finale rispettivamente di 151 e 36 voti. Gap colmato e
assalto finale al fortino rappresentato dal seggio di via Mancini, feudo di
Caparco, ma anche di Giovanni Lombardi che è riuscito a sopravanzare il rivale
di 78 punti.
A
dare questa volta una bella mano a Marrocco, se pur involontariamente, è stato
lo stesso Caparco che in questo seggio si è piazzato secondo con 319 voti e con
l’ottima percentuale del 31,4% (la sua media sarà del 26,1%) e che è andato
così a togliere voti alla lista capeggiata da Lombardi. Va segnalata però anche
la straordinaria performance di un incredibile Nicola Cipro, che nella sua Zuni
è riuscito a raggranellare ben 143 dei suoi 368 voti di preferenza finali, risultando
così decisivo nella vittoria della sua lista. Alla fine sarà un’inezia di sette
voti a fare la differenza tra le due liste.
Sette
soli voti a dettare la differenza tra il baratro e il cielo.
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