PIERO CAPPELLO E IL CONSIGLIO VANNO A CASA, NE
FACEVA PARTE ANCHE L’EX SINDACO DI CALVI RISORTA GIACOMO ZACCHIA DEL PD
Calvirisortanews, 14 maggio
2014
Prima di
iniziare a parlare del commissariamento dell’Asl, vi vogliamo raccontare una
storia targata Zacchia-Cipro. In effetti, Il presidente Piero Cappello è stato
anche il responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Calvi Risorta, nella
giunta Zacchia. Il quale nominò, dopo una vera e propria magia, l’ex sindaco di
Calvi Risorta Giacomo Zacchia, nel consiglio direttivo dell’ASI, dove c’è
rimasto fino al commissariamento. Mentre invece, per l’ex assessore ai lavori
pubblici Remo Cipro, sempre del PD, accadde un vero e proprio miracolo, se così
lo vogliamo chiamare. In effetti, sua figlia venne assunta alle dipendenze
dell’ASI, dove tutt’oggi è impiegata, questa è storia.
Adesso passiamo
alla notizia pubblicata dal noto sito internet www.Casertace.net. “Fulvietto”, così lo chiamo ancora perché personalmente gli
sono affezionato, pur non condividendo molte delle cose che fa nell’esercizio
delle sue funzioni politiche amministrative, alla seduta della giunta regionale
di ieri, 12 maggio, era presente nonostante si sia autosospeso dalla carica di
assessore alle attività produttive e nonostante che un suo collega, parimenti
candidato alle elezioni europee, e cioè l’assessore all’ambiente, Giovanni
Romano, oltre ad autosospendersi, alle giunte non partecipa più. Stavolta con
Martusciello vogliamo essere più indulgenti del solito, questo perché uno degli
argomenti più importanti di questa seduta di giunta era rappresentato dalla
vicenda dell’Asi di Caserta, rispetto alla quale Casertace combatte da 10 mesi chiedendo a viva voce il
commissariamento. Non solo chiedendolo, ma pubblicando tonnellate di documenti
che hanno dimostrato inoppugnabilmente ogni aspetto pur recondito della mala
gestione del presidente Piero Cappello, del suo consiglio direttivo e anche del
consiglio generale dei sindaci e dei loro rappresentanti.
Un enorme magna
magna rispetto al quale rimaniamo a disposizione di
tutti coloro che vorranno leggere le almeno otto puntate che abbiamo dedicato a
questa lunga inchiesta sull’Asi di Caserta. Oggi,
possiamo dire che l’iniziativa di Casertace ha
sortito un effetto positivo e ci piace pensare anche che Fulvio Martusciello,
al quale c’eravamo pubblicamente rivolti, affinché interrompesse
quest’autentica strage del pubblico denaro, abbia influito positivamente
sull’epilogo di questa storia in cui va anche sottolineata l’azione di diversi
sindaci del partito democratico che dopo l’ultima incredibile performance di
Cappello, il quale ha rinviato un’assemblea già convocata per l’elezione dei
nuovi organismi, facendolo via sms, hanno scritto una lettera a Caldoro perché accelerasse le procedure di
commissariamento.
E ieri, lunedì,
finalmente, tutto si è compiuto. I dettagli del provvedimento li potrete
leggere nella delibera di giunta regionale che pubblichiamo in calce a quest’articolo.
La sostanza è che essendo scaduti tutti gli organismi statutari, lo scorso 8
gennaio non era possibile, per legge, che quegli organismi, scaduti, potessero
redigere il nuovo statuto, operazione divenuta obbligatoria ai sensi della
legge di riforma sulle Asi, durante i 45 giorni della
ultima prorogatio utilizzabili solo e solamente,
invece, per convocare e realizzare le nuove procedure elettorali. Siccome
Cappello ha fatto approvare la bozza di nuovo statuto il 7 febbraio, cioè
dentro ai 45 giorni di proroga, quella bozza non ha alcun valore, secondo
l’ufficio legislativo della Giunta regionale della Campania.
Dunque, occorre
redigere un nuovo statuto da sottoporre al controllo della Regione. Per farlo
servirà un commissario ad acta ed è proprio quello che nella delibera di giunta
regionale di ieri viene deciso. Il nome lo farà Caldoro
nei prossimi giorni, probabilmente già domani. Si tratterà di un commissario ad
acta per moto di dire, dato che, in effetti, avrà poteri di commissario tout
court. I 45 giorni di proroga per la convocazione degli organismi elettorali
sono largamente scaduti già da marzo, per cui Cappello e il suo consiglio di
giunta non hanno alcuna ragion d’essere come Casertace
ha sempre sostenuto. Vanno a casa. Al loro posto si insedierà il commissario
nominato da Caldoro che redigerà lo statuto entro due
mesi dal momento della formalizzazione della sua nomina, quindi, in linea di
massima, entro il 20 luglio. Subito dopo si procederà alla convocazione del
consiglio generale, cioè dell’assemblea dei soci del consorzio, i quali a fine
luglio, o nei primi giorni di agosto, a meno di rinvii vacanzieri a settembre,
eleggeranno i nuovi organismi che governeranno le aree di sviluppo industriale
della provincia di Caserta.
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