CENTRALE A BIOMASSE: SOSPESA E RINVIATA LA
CONFERENZA DEI SERVIZI, ADESSO CHI È L’IMBECILLE?
Calvirisortanews,
07 maggio 2014
Si è conclusa con
un nulla di fatto la prima riunione della conferenza dei servizi che dovrà esprimersi
sul progetto presentato dalla Iavazzi Ambiente scarl che prevede la costruzione di una centrale a biomasse
nell’area ex Pozzi, sul territorio di Calvi Risorta. Ieri mattina (6 maggio)
presso gli uffici della Regione Campania erano pochi gli Enti che hanno
risposto all’invito del Responsabile unico del procedimento. Oltre alla società
interessata, c’erano i rappresentanti del Genio Civile e del Comune di Calvi
Risorta (con il sindaco Antonio Caparco e l’assessore alle Attività Produttive
Pietro Martino), mentre la Soprintendenza per i beni archeologici e il
Dipartimento salute e risorse naturali della Regione Campania hanno inviato una
nota nella quale si dichiarerebbero incompetenti.
Nel corso della
riunione, invece, i rappresentanti del Comune hanno presentato delle
prescrizioni, che come sembra non cambierebbero la posizione messa in campo
dalla società Iavazzi. Tra gli enti presenti, anche
se non invitati, c’erano anche i rappresentanti del Comune di Pignataro
Maggiore che hanno chiesto di poter esprimere il proprio voto in conferenza dei
servizi come parte interessata. In attesa del responso dell’Avvocatura dello
Stato, i responsabili di Palazzo Scorpio hanno consegnato copia di tre denunce
presentate alla Procura della Repubblica e della documentazione che
attesterebbe la pericolosità dell’impianto che si vorrebbe costruire nella zona
Demanio di Calvi.
L’incontro è stato
sospeso perché tra la documentazione presentata dalla Iavazzi
manca il documento di Valutazione Impatto Ambientale. Così il Rup si è riservato di aggiornare la conferenza dei servizi
a data da decidere, quindi è stato tutto rinviato, non perché il sindaco
uscente Antonio Caparco abbia presentato una nota di sospensione a due giorni
dalla conferenza di servizio, ma per altri motivi come abbiamo detto all’inizio
dell’articolo giornalistico. Quindi la politica calena, come sembra, non ha
fatto nulla contro la centrale, anzi, ha saputo solo offendere l’intelligenza
del comitato No centrale. Intanto, ieri pomeriggio intorno alle 18 il “Comitato
per l’Agro caleno: No Centrale a Biomasse” ha organizzato un presidio davanti
al Comune di Calvi Risorta per mostrare la contrarietà delle comunità locali
all’impianto a biomasse, dove durante la manifestazione nessun politico della
giunta Caparco.
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