Biomasse nell’Agro Caleno: la conferenza
dei servizi è sospesa ma Caparco e Martino approvano il progetto
Comitato Agrocaleno, 07 maggio 2014
Martedì 6
maggio c’è stata la conferenza dei servizi sulla questione della centrale a
biomasse in occasione della quale il Comitato per l’Agro Caleno: No centrale
a biomasse si è dato appuntamento in presidio sotto il comune di Calvi
Risorta per un aggiornamento popolare sugli esiti della stessa e per rilanciare
la battaglia. L’attuale sindaco Antonio
Caparco e l’assessore alle attività produttive Martino hanno partecipato
all’incontro e, al contrario di quanto annunciato negli ultimi giorni, non
hanno fatto alcuna richiesta di rinvio della conferenza. Anzi, presentando una
mezza paginetta da alunno della terza elementare, hanno sostanzialmente dato il
via libera all’impianto di Iavazzi limitandosi a
chiedere provvedimenti velleitari per attenuare il ‘cattivo odore’ della
centrale. La domanda resta la stessa di sempre: perché Caparco sostiene
un impianto di un privato? Per quale motivo il sindaco in carica continua
pubblicamente a negare di essere a conoscenza dei dettagli che riguardano la
centrale ma, nelle sedi istituzionali, promuove la realizzazione
dell’ecomostro? Cosa ci guadagnano, il sindaco ed i suoi assessori, dall’affare
di Iavazzi?
Durante la
mattinata di ieri, nonostante la presa di posizione favorevole del Comune di
Calvi Risorta rappresentato da Caparco, è arrivata la notizia dalla Regione che
annunciava la “sospensione” della conferenza dei servizi in quanto
l’azienda proponente era sprovvista della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che va rilasciata
dal Ministero competente. Un dettaglio significativo che la dice lunga sulla
serietà di chi, pur di far andare in porto l’operazione biomasse, è disposto a
soprassedere sulle implicazioni ambientali che ne derivano. E così, nel tardo
pomeriggio una cinquantina di persone sono accorse sotto il comune di Calvi
Risorta, dove i Mutanti Caleni
(gli stessi che hanno apposto lo scorso 29 marzo il sigillo popolare all’area
pozzi destinata a ricevere l’impianto) hanno letto una dichiarazione popolare
promettendo resistenza ad oltranza e dichiarando guerra alla speculazione ed
alla devastazione del territorio, rilanciando
la mobilitazione permanente in ogni casa, in ogni strada, in ogni paese
e dando appuntamento ad una prossima iniziativa pubblica nelle settimane
antecedenti alle elezioni amministrative.
A fare
pressioni per il rinvio non è stato di certo il Comune di Calvi che, oramai
acclarato sponsor della centrale, ha messo in scena un teatrino indegno
smascherato non solo dal movimento popolare, ma anche dai sindaci dei paesi
limitrofi (Pignataro, Camigliano e Sparanise) che, producendo atti concreti e
realmente tesi a bloccare l’iter, sono riusciti nell’intento. I sindaci
dell’agro richiedono a gran voce di poter partecipare, insieme al Comitato,
alla conferenza dei servizi perché la tutela dell’ambiente è un dovere di
tutti, specialmente quando in discussione vi è un impianto situato nel bel
mezzo del nostro territorio, in una zona altamente inquinata che necessita di
una bonifica immediata. La battaglia andrà avanti e, nonostante le aggressioni
fisiche e verbali e le minacce recapitate persino nelle buche della posta dei
militanti, non c’è paura nel fronte popolare che anzi rilancia facendo notare a
Iavazzi, presidente della Juve-Caserta che l’unico
canestro che non farà mai sarà quello della biomasse, a costo di impedirlo con
i nostri stessi corpi!
Comitato per
l'Agro Caleno: NO Centrale a Biomasse
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