MESSAGGIO DI SOLIDARIETA' DI MARROCCO DOPO LE OFFESE DI CAPARCO
Luciana Antinolfi, 02
maggio 2014
Chi chiama "imbecille" un popolo che difende
con i denti il proprio territorio, non merita la nostra attenzione e,
soprattutto, si qualifica da solo.
Ma ai ragazzi del Centro Sociale Tempo Rosso e a tutti
gli attivisti del Comitato Agro Caleno, definiti da Caparco "barbari e
marocchini", esprimo tutta la mia vicinanza fraterna.
A chi ha definito "barbari" gli uomini che
stanno tentando di non prendersi un cancro o una leucemia, dedico solo un
pensiero di Scipio Slataper, scrittore triestino: "Siamo barbari, ma siamo
barbari sognanti: in cuore portiamo la gioia di poter difendere sempre, fino
alle lacrime, questa Nostra Terra".
Giovanni Marrocco
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