A CHI E' SERVITO QUESTO CONVEGNO?
Agro Caleno, 30 aprile
2014
Francesco Zona
Sono reduce dall’incontro tenuto al palazzetto di
Calvi organizzato dall’attuale amministrazione per chiarire alla cittadinanza
la tipologia di impianto per la produzione di energia da frazione umida dei
rifiuti solidi urbani. Mi accompagnano alcune perplessità e la netta sensazione
di aver partecipato ad una farsa. Anzitutto la modalità di presentazione del
progetto: se chiami i tecnici della Iavazzi, azienda
proponente l’impianto, ad illustrare il tutto, mi sembra alquanto scontato che
presenteranno questa tecnologia come la più sicura e sostenibile del mondo. Inoltre,
se a far da contraltare ti scegli a tuo insindacabile giudizio il professore di
turno, mi sembra che l’occasione di confronto risulti impoverita e
l’impostazione di partenza fortemente preconcetta.
Ho assistito di persona al balletto dei tecnici e ad
ore di relazioni scientifiche di fior di professoroni, quando si è trattato
della centrale a turbogas di Sparanise, per non ignorare che anche il dato
tecnico si può manipolare per i propri interessi. La partecipazione è stata poi
davvero scarsa: se si eccettuano i candidati di tutte le liste, gli
amministratori attuali e i parenti prossimi degli stessi, forse eravamo una
trentina e molti neanche di Calvi. Quindi, tornando al titolo, non credo sia
servito ai cittadini caleni per i quali era organizzato. Forse serviva solo
all’amministrazione. Mi viene da pensare che il convegno in questione era un
pretesto così da poter affermare, in sede di comizio, di aver cercato il
confronto con la cittadinanza. Argomentazione debole: l’amministrazione è stata
totalmente assente fino ad oggi e in apertura del convegno, per ammissione
dello stesso sindaco, si è affermato che la stessa non sia neanche direttamente
competente per l’insediamento in questione, in quanto ricadente su zona ASI.
Delle due l’una: o sei competente e intendi informare
la cittadinanza per un confronto fattivo o non sei competente in materia, ma ci
vuoi vendere il prodotto “centrale” e farlo digerire ai tuoi elettori più
sensibili sul tema. Per cui non è servito neanche a loro, anzi c’è il rischio
che possa ritorcersi come un boomerang nella ricerca del consenso cui si
sottoporranno in questi giorni i candidati alla prossima tornata. Allora è
servito alle opposizioni. Sicuramente lo scivolone del sindaco nel finale del
convegno (non sempre paga dare dell’imbecille a qualcuno) potrà avvantaggiare
gli altri due candidati e tutta la pessima gestione del problema centrale sarà
un cavallo di battaglia abusato nella prossima querelle elettorale, anche se
noto che nessuno delle opposizioni ha preso la parola, intervenendo nel
dibattito. Si è lasciato questo onere al comitato “no alla centrale”, che ha
difeso le sue posizioni con argomentazioni valide e ampiamente condivisibili.
Ne colgo tre, che sottoscrivo in pieno:
- inutilità per la collettività dell’insediamento
industriale a tutto vantaggio esclusivo della famiglia Iavazzi;
- priorità per la bonifica dell’area ex Pozzi;
- differimento a dopo le elezioni della conferenza di
servizi, organizzata in Regione sul tema per i primi di maggio.
Concludo chiedendomi e chiedendo il perché della
tempistica così accelerata, all’approssimarsi di una scadenza elettorale. Tutta
questa fretta è sospetta, le assonanze con la questione Gea sono troppe e
suonano sinistre.
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