Centrale a biomasse: il convegno inizia con quattro gatti e finisce con Caparco che chiama “imbecilli” i manifestanti

Caleno24ore, 29 aprile 2014

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“Siete tutti degli imbecilli”. Una frase, urlata in faccia alle persone presenti (per la verità, così poche da poterne ricordare il nome uno per uno), e così si è chiuso un convegno tra i meno riusciti negli ultimi 20 anni di storia calena. Caparco, urlatore della frase offensiva, ha messo in imbarazzo tutti, soprattutto i suoi candidati che, alla chetichella, sono andati via disorientati.

Il convegno per diffondere la “bontà della centrale a biomasse di Iavazzi” (pare fosse questo l’intento) è stato un flop sotto ogni profilo: da quello degli scarsi 40 partecipanti, quasi tutti candidati con Caparco o parenti degli stessi uomini della lista del sindaco uscente, fino al mancato rispetto delle opinioni diverse da quelle caparchiane. Antonio Caparco, chiaramente nervoso per la scarsissima partecipazione all’evento che aveva apparecchiato con i suoi assessori e con i vertici della Iavazzi Ambiente, alla fine non ha retto davanti alle strutturate e solide motivazioni di dissenso che i ragazzi del Comitato per l’Agro Caleno e gli attivisti del CSOA Tempo Rosso hanno esposto in maniera ferma e chiara.

“Ma che volete che vi dica? Come faccio io a parlare davanti a degli imbecilli?” Un’offesa che ha toccato anche i caleni presenti al convegno. Caparco ha dimostrato di essere sempre nervosissimo quando ci sono i vertici della Iavazzi Ambiente ad ascoltarlo. Infatti, in pochi minuti, ha perso le staffe per l’ennesima volta e ha qualificato come imbecilli i cittadini che non la pensano come lui e come la sua maggioranza in fatto di salute pubblica. Inutili i tentativi di alcuni professionisti di spiegare le capacità “salutari, benefiche e quasi taumaturgiche” della centrale di Iavazzi: la scarsa platea sembrava saperne di più dei tecnici stessi, o, molto più presumibilmente, era informata su dati reali e non sugli entusiasmi commerciali degli emissari Iavazzi.

A nulla sono servite le centinaia di sedie fatte piazzare da Caparco in una grande palestra cittadina: erano occupate solo due file. L’ultima, con i candidati delle altre due liste in corsa: quasi tutti con espressioni imbarazzate e allibite. E poi la prima fila, con parenti e candidati del sindaco Antonio Caparco. Insomma, niente che rimarrà negli annali della storia calena, anzi. Questo convegno rischia di essere ricordato per due cose: l’offesa del sindaco uscente ai presenti e la logica del riempimento degli spazi di maggioranza con “io, mammeta e tu”: gli unici che ancora credono alle bugie sulla centrale di Iavazzi.

In molti iniziano a pensare che, in quella palestra piena di sedie vuote e di ingegneri della centrale Iavazzi, si sia materializzata la fine politica di Caparco.

 

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