Calvi Risorta: Lucio Mesolella racconta la guerra e la sua prigionia in
Africa
Caserta24ore, 21 aprile
2014
Paolo Mesolella
Lucio Mesolella ha 93 anni
ed una memoria di ferro. Nonostante la guerra, la prigionia, l’età, la lunga militanza
nei circoli Mario Fani, nei Comitati civici e nelle Acli, i suoi ricordi di
guerra e di prigionia in Africa sono ancora impressi nella sua mente. E li racconterà il 27 aprile prossimo, alle ore 18.30,
nella Piccola libreria 80 mq a Calvi Risorta in occasione della presentazione
del libro di Aldo Cavallo “Volti dimenticati”.
Un’occasione unica per i
giovani ed i cultori della grande storia che potranno così ascoltare la sua
storia di cooperante al fronte con gli inglese e contro i tedeschi. Perché, si
sa, l’opposizione ai tedeschi non l’hanno fatta solo i partigiani ma anche i
tanti soldati italiani prigionieri al fronte che, in questo modo, hanno
combattuto i tedeschi per il bene dell’Italia. Soldato di leva della classe
1922 fu lasciato in congedo provvisorio il 20 maggio 1941. Fu ammesso in
ritardo al servizio militare perché iscritto all’ultimo anno dell’istituto
Magistrale di Capua.
Al termine dell’ultimo
anno di scuola superiore, poi, il 3 ottobre 1942 fu aggregato a Salerno, nel
reparto 15 Reggimento Fanteria; il 30 gennaio 1943 fu trasferito al 100 Rgt fanteria di marcia e vi rimase undici mesi finché il 18
febbraio 1943 non fu imbarcato in aereo a Castelvetrano in Sicilia. Sbarcato a
Tunisi, rimase in territorio di guerra, per altri tre anni, la maggior parte
dei quali come prigioniero. Combattè come caporal
maggiore nel 65° Rgt fanteria “Trieste” mobilitato
(matricola 382962), ma tre mesi dopo, il 6 aprile 1943, fu fatto prigioniero
durante la battaglia di Mareth in Tunisia dagli
inglesi e recluso nel campo di concentramento criminale 308 d’Alessandria
d’Egitto finché dopo tre anni di prigionia, è rimpatriato a Port Said il 27
luglio 1946 ed è sbarcato a Napoli il 27 luglio 1946 dove è stato ricoverato
all’ospedale militare a causa di infermità dipendente da servizio ed è stato
dimesso nell’aprile 1947.
Ha partecipato, quindi
alle operazioni di guerra svoltesi, dal 18 febbraio al 6 aprile 1943 in Africa
settentrionale con il 65° reggimento fanteria mobilitato. Nel novembre del 1944
era a Gerusalemme nella custodia francescana di Terra Santa. Il 12 settembre
1948 è a Roma come delegato dei lavoratori al convegno nazionale per l’80 della
gioventù di Azione Cattolica, presente Pio XII, Papa della pace. Dal 1951 è
stato capo gruppo degli attivisti nazionali dei Comitati Civici di Luigi Gedda
e del Patronato ACLI per i servizi sociali dei Lavoratori, presso la sede
provinciale di Caserta. E’ stato poi insignito di medaglia d’oro dalla
corporazione dei cavalieri del bene delle Opere Riunite di Santa Rita a Siena
il 10 febbraio 1951.
Negli anni 60 e 70 è stato
economo presso l’Istituto di Medicina pedagogica “Tropeano” a Ponticelli di
Napoli. Una vita piena di iniziative ed impegni per il sociale i cui valori ha
ancora la forza di ricordare alle giovani generazioni. Eppure, durante la
battaglia di Maretrh, tra i morti e i feriti sul
campo minato e sotto i bombardamenti, fu ritrovata la giacca della sua divisa e
la sua piastrina di guerra; la circostanza fu comunicata al Distretto militare
di Caserta e al segretario politico di Teano per onorare il “caduto” con i
funerali che furono celebrati nella chiesa di S. Agostino a Teano.
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