Le comunità sequestrano dal basso l'area della Ex-Pozzi: la biomasse non passerà

 

Comitato agro caleno, 30 marzo 2014

 

Una grande giornata di dignità quella che ieri, sabato 29 Marzo, ha visto centinaia e centinaia di persone partire in corteo da Sparanise per giungere fuori la Ex-Pozzi, sito destinato alla costruzione della centrale e luogo di sversamento di ogni tipo di rifiuto altamente pericoloso.

 

Un corteo colorato e multiforme dove la viva partecipazione di bambini, adulti, giovani e meno giovani, realtà in lotta provenienti da varie parti della Campania e non solo, dimostrano sempre di più che la salvezza dei nostri territori non si può più delegare, ma va costruita passo dopo passo attraverso al mobilitazione popolare. Per questo una volta giunti fuori l’area della ex-pozzi la “generazione mutante” ha apposto il sigillo popolare all’ingresso riservato a Iavazzi (sponsor della centrale); un sequestro dal basso, simbolo della determinazione delle comunità ad ostacolare con ogni mezzo la costruzione di un’ennesima opera inutile e dannosa.

 

Il lungo percorso di riappropriazione e di inchiesta fatto dalle popolazioni negli anni, ha portato all'accumulazione di saperi, ma soprattutto alla consapevolezza che solo la determinazione delle comunità apre gli occhi sulle speculazioni che avvengono sui nostri territori. Abbiamo lunga memoria di tutti gli scempi subiti negli anni, come quello della Turbogas, a pochi passi dall'area individuata per la centrale, dell'inquinamento causato dagli sversamenti nocivi della Ex-Pozzi e, dinanzi all’immobilismo connivente tra istituzioni e affarismo, i sigilli li mettiamo noi. Laddove le istituzioni chiudono gli occhi, solo le comunità difendono le comunità.

 

Striscioni sono stati posti anche fuori la Turbogas, altro obiettivo del corteo, per ribadire la chiara volontà, da parte della comunità, di non voler subire un altro scempio del genere: ecomostri imposti con la forza della repressione e delle minacce, promettendo posti di lavoro, reddito e sviluppo sono utili solo come produttori di morte miseria e distruzione.

 

La giornata di ieri rappresenta un ulteriore passo della lunga battaglia che ci vedrà come abitanti dell’Agro Caleno andare avanti senza paura, senza nessun passo indietro e saremo pronti a rilanciare la mobilitazione ogni qualvolta ce ne sarà l’esigenza: saremo sempre presenti e difenderemo ogni lembo di terra che ci appartiene. Una cosa è sicura, la biomasse non passerà, né ora né mai. Fino alla vittoria.

 

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