L’amministrazione calena replica e chiarisce l’articolo pubblicato il 19 marzo dal sito Caleno24ore

Amministrazione Calvi Risorta, 22 marzo 2014

Nell’articolo in questione viene menzionato che “gli Amministratori caleni sono stati costretti a versare più di settemila euro agli imprenditori marcianisani. Le cause di questo nuovo aggravio per le casse dell’Ente risalgono al 2011”.

E’ chiaro che si tratta di attribuire colpe a questa amministrazione in modo del tutto gratuite, in quanto trattasi di proventi contravvenzionali “comunicazione del MUD relativo all’anno 2006 effettuata in ritardo” e proventi contravvenzionali “omessa comunicazione del modello MUD dei rifiuti prodotti nell’anno 2007 alla competente CCIAA di Caserta, violando l’art.189, comma 3, del d.lgs. n.152/2006”. Quindi trattasi di inosservanze non di questa amministrazione e che noi abbiamo dovuto provvedere a pagare. Si precisa altresì che la Impresud srl della famiglia Iavazzi non rientra minimamente in tutto questo discorso.

Onde evitare ogni dubbio si allega documentazione della delibera del 6 marzo 2014 con la quale si procedeva a sanare quelle posizioni.

            Principali pagine del                               Ordinanza-ingiunzione                         Ordinanza-ingiunzione

verbale del 6 marzo 2014                                 n.10 del 2014                                        n.11 del 2014

 

L’articolo in oggetto

Il Comune versa altri 7.000 euro all’Impresud per colpa del Cub. Intanto stamane finanzieri in Municipio

Caleno24ore, 19 marzo 2014

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I soldi al Comune di Calvi per la Impresud srl della famiglia Iavazzi – la stessa che vorrebbe costruire una centrale a biomasse nell’area ex Pozzi – sembrano non finire mai. Questa volta gli Amministratori caleni sono stati costretti a versare più di settemila euro agli imprenditori marcianisani senza avere – almeno secondo le notizie che sono in nostro possesso – alcuna responsabilità.

Le cause di questo nuovo aggravio per le casse dell’Ente risalgono al 2011, quando il servizio di igiene urbana e raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani fu affidato per un anno al Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta (già in liquidazione).

In sede di firma dell’accordo, il Comune accettò la clausola prevista all’articolo 6 del contratto di fornitura mediante noleggio a freddo full service, stipulato tra il Cub e l’Impresud srl, nella quale era riportato che qualora il Consorzio non avesse provveduto al pagamento nei termini, ad esso avrebbe dovuto “sostituirsi il Comune presso il quale sono impegnati gli automezzi oggetto di contratto che provvederà direttamente alla liquidazione”.

Quindi il Comune, in caso di mancato pagamento dei mezzi utilizzati dal Cub in paese, avrebbe dovuto corrispondere i soldi alla ditta decurtandoli dal canone mensile. Poiché dovevano essere corrisposti ancora 7.336,72 euro, il giudice unico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha deciso che il Comune deve pagare 9.122,65 euro agli Iavazzi (cifra decurtata grazie ad una transazione comunicata all’avvocato Luigi Adinolfi, legale dell’Impresud srl). Con la delibera numero 29 del 27 febbraio scorso, la Giunta comunale ha deciso di corrispondere il denaro alla società.

Oltre alle questioni economiche, però, l’Amministrazione comunale in queste ore sembra avere altre preoccupazioni. Questa mattina, secondo indiscrezioni, mentre gli uomini della Polizia Municipale erano impegnati in un sopralluogo nell’area ex Pozzi, alcuni militari della Guardia di Finanza erano al Comune. I motivi di questa visita non sono stati ancora resi noti.

 

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