Domenica
23, assemblea pubblica verso la grande mobilitazione del 29 Marzo
NoBiomasse, 19 marzo 2014
È
confermata la notizia del sopralluogo, avvenuto ieri mattina, da parte dei
Comandi dei Vigili Urbani di Calvi Risorta e di Sparanise, del Corpo Forestale
dello Stato e dei Carabinieri presso l’area della Ex-Pozzi. Inoltre,
contemporaneamente, militari della Guardia di Finanza sono stati all’interno
dell’Ufficio Tecnico del Comune di Calvi Risorta.
L’operazione
sembra essere dovuta ad un’indagine della Procura della Repubblica, relativa
allo stato di inquinamento del territorio interessato. Come già denunciavamo da
mesi, la situazione sembra essere allarmante, tanto che anche la Magistratura
ha deciso di intervenire; Pare, inoltre, che la presenza dei rifiuti nel
terreno di proprietà di Iavazzi (dove quest’ultimo ed
il sindaco Caparco vorrebbero installare la centrale a biomasse) non solo si
estenda in superficie, ma interessi anche il sottosuolo per una profondità non
inferiore ai 7-8 metri.
Come
Comitato per l’Agro Caleno: No alla Centrale a Biomasse interpretiamo queste
notizie come frutto del lavoro sino ad oggi svolto, lavoro che, attraverso
inchieste dal basso, presidii e manifestazioni ha aperto uno squarcio non solo
sul disastro ambientale che interessa quell’area ma, soprattutto, sul connubio
politico-affaristico che ha prodotto questo disastro in nome di interessi
imprenditoriali e personali spietati che vorrebbero continuare a lucrare sui
nostri territori.
Quello
che emerge conferma le nostre convinzioni relative all’operato scellerato e
alla totale cecità che ha contraddistinto negli anni l’amministrazione Caparco,
soprattutto in materia ambientale: un disastro tenuto volutamente in silenzio
per decenni, su cui chi avrebbe dovuto vigilare non lo ha fatto.
Ci
chiediamo, infatti, come sia stato possibile che nel 1998 l’allora Sindaco
Antonio Caparco, con Delibera di Giunta Comunale n. 126 del 25.03.1998, abbia
conferito l’incarico (lautamente retribuito) di rilievo topografico ed analisi
del sottosuolo al Dott. Ing. Pietro Martino (attuale assessore alle attività
produttive della giunta Caparco) il quale ha firmato una Perizia relativa allo
stato di inquinamento della zona Ex-Pozzi riscontrando la presenza massiccia di
materiali inquinanti (su una superficie complessiva di 24.150mq, il volume di
abbanco di rifiuti è di 74.150mq), per poi chiudere gli occhi sino ad oggi,
fino a promuovere la costruzione di una centrale a biomasse su un territorio
martoriato, probabile causa dell’alto tasso tumorale che negli ultimi tempi
interessa la zona dell’Agro Caleno.
Per
parte nostra, chiediamo a gran voce che i responsabili facciano chiarezza sulla
vicenda, rivendichiamo l’immediato sequestro dell’area e che venga impedita la
realizzazione della Centrale di Iavazzi e Caparco.
Continueremo ad essere presenti sui nostri territori e a lottare dal basso,
finché le nostre sacrosante richieste non verranno ascoltate.
Per
discutere di tutto ciò, diamo appuntamento a domenica 23 Marzo alle h. 17.00 nella
Villa comunale di Calvi Risorta, per un’assemblea pubblica di preparazione
della mobilitazione che ci vedrà di nuovo nelle strade dell’Agro Caleno sabato
29 Marzo.
Visita
www.CalviRisorta.com