La carica dei candidati nelle amministrative di Calvi Risorta

agrocaleno.blogspot, 20 febbraio 2014

Massimo Zona

Non abbiamo trovato argomento migliore per riaprire questo blog, chiuso ormai dall’8 novembre 2010, visto che, come sempre accade dalle nostre parti, la vita politica sembra rianimarsi dopo un lungo letargo, che per alcuni dura tutto il tempo tra un’elezione e l’altra. E pur senza scomodare Giambattista Vico con i suoi corsi e ricorsi storici, non possiamo fare a meno di rilevare come tanti, in preda ad un irrefrenabile sussulto di autostima e autoesaltazione, sentano il bisogno di porsi alla guida di questo o quel movimento, formato per lo più da loro stessi e pochi, sparutissimi amici. E’ successo in passato con risultati pratici che hanno finito per ridicolizzare le aspettative di quanti, fondandosi sul niente, pensavano fosse venuto il loro momento di gloria. Abbiamo sentore che quanto prima si faccia avanti il Carneade di turno a proporci la risoluzione di tutti i mali di Calvi, che non sono pochi. Nel frattempo è stata formalizzata la candidatura a sindaco di tre illustri rappresentanti della nostra comunità.

 

Lo ha fatto per primo il Dr. Giovanni Lombardi, fidandosi dell’investitura avuta da Antonello Bonacci che per la prima volta rinuncia al ruolo da protagonista. Ci chiediamo sommessamente se trattasi della solita boutade pre elettorale cui il dottore ci ha abituato con i suoi repentini dietrofront, già visti nell’ultima tornata, o se stavolta la sua intenzione è radicata e definitiva. A questo punto ci chiediamo anche se bastino le pur illustri doti del nostro dottore, fatte di carisma nella sua professione, di disponibilità e di amore verso i pazienti, di intelligenza comunque attenta e viva, a fare di lui un buon politico, vista l’assenza da qualunque scena pubblica negli ultimi cinque anni e ci chiediamo, sempre sommessamente intendiamoci, quanto abbia pesato sulla sua decisione l’influenza di quel vecchio volpone della politica (pur giovanissimo anch’egli), che è il suo mentore ed amico Antonello, che gli potrebbe avere garantito anche il bagaglio di voti della vecchia Rinascita Calena, rispolverata a nuovo per l’occasione come contenitore elettorale buono per tutti, che nel frattempo però ha perso in ugual misura smalto ed adepti, a causa anche di un silenzio tombale durato anni.

 

Diverso è il caso di Giovanni Marrocco, che da molti anni sta tessendo la trama di una sua candidatura mediante interventi diretti sul territorio, fatti di un’opposizione attiva e pungente nei confronti di Caparco e di iniziative volte a migliorare la qualità civile e politica della popolazione. Non poteva mancare la candidatura di Giacomo Zacchia, che ha troppi sassolini nelle scarpe per non cercare di toglierseli al momento opportuno. Resta da valutare se in questo caso il gioco valga la candela, viste anche le risultanze fallimentari dell’ultimo scontro. Questa situazione magmatica, cui potrebbero aggiungersi anche altri candidati a sindaco (pensiamo ad Ermanno Izzo, Tina Izzo e Allocca dei 5 stelle), porterà ad un’unica soluzione: la vittoria di Caparco al mandato successivo.

 

Proviamo ad analizzare le singoli posizioni, partendo da quella del dr. Giovanni Marrocco che appare a prima vista la più solida.

 

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Giovanni Marrocco

 

Da anni sta conducendo, insieme al suo gruppo tra cui spicca un determinatissimo Nicola Cipro, una guerra totale nei confronti dell’amministrazione Caparco, nella quale però è stato eletto e questo rimane un suo peccato originale, difficilmente digeribile da parte di alcuni elettori. La guerra è fatta di articoli, manifesti, denunce alla pubblica autorità su tante magagne che piano piano affiorano a galla nel panorama giudiziario, nonché da un’opera di socializzazione e comunicazione di cose utili alla società anche tramite la sua associazione Demetra Viva, iniziative che hanno visto coinvolte un gran numero di persone nel corso degli anni. E’ vero che ha cercato di assemblare intorno a sé quanti sapeva contrari alla causa di Caparco, ma ponendo il paletto di essere lui il sindaco senza volere passare per le primarie. Certamente non il modo migliore per proporsi.

 

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Giovanni Lombardi

 

In lui è cresciuto più che in altri il germe della politica, che evidentemente comunque possiede abbondantemente nel DNA. Stimiamo moltissimo Giovanni dal punto di vista professionale, ne ignoriamo invece la valenza dal punto di vista politico. Certo questa folgorazione sulla via di Damasco non ci convince troppo e ci spinge a chiederci quali siano i reali interessi (politici, intendiamoci!) che stanno dietro questa scelta, fortemente perorata da Antonello Bonacci, che stufo di essersi fatto la fama del perdente di successo, ha pensato bene di lanciare nella mischia qualcun altro. E inoltre, Rinascita Calena sarà capace di suscitare ancora entusiasmi e adesioni dopo il bel risultato della scorsa tornata?

 

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Giacomo Zacchia

 

Sta aspettando questa occasione per prendersi una rivincita che aspetta da tempo. C’è da considerare però che fu proprio la sua amministrazione sia a resuscitare un Caparco tramortito dal risultato elettorale, sia a riuscire ad alienarsi la gran parte di coloro che avevano sostenuto la sua candidatura, tramite una politica miope e priva di qualunque apertura progressista. Su quali consensi possa oggi contare, al di là dei fedelissimi (pochini in verità) che ne incoraggiano la discesa in campo, non è dato di sapere e le prospettive non appaiono sicuramente rosee. Tant’è che viene il sospetto che la sua discesa in campo non sia costruita per vincere, ma sia solo un modo per pesare la sua influenza e quella del partito che rappresenta, da spendersi poi su altri tavoli della politica locale.

 

Per tutti, Caparco compreso, in questa moltitudine di concorrenti appare ovvia la difficoltà di compilare liste di spessore. Ognuno di loro già sta cercando di darsi da fare per cercare di ottenere l’inserimento in lista di quello o quell’altro personaggio che possa dare maggior garanzia di voti. Ma anche vincendo, con quale squadra si potrà governare? Quale professionalità e competenze ci si deve aspettare con liste raffazzonate all’ultimo momento? Probabilmente c’è da fare una serena valutazione della situazione, pensando anche all’eventualità di fare tutti un piccolo passo indietro, per decidere insieme se è possibile reperire, all’interno della nostra cittadina, un nominativo su cui convergere ed al quale proporre una squadra da affiancare nel duro compito che lo aspetta.

 

Ognuno dovrebbe spogliarsi dei propri egoismi, delle proprie ambizioni che travalicano l’interesse della collettività e consegnano in maniera chiara il mandato alla vecchia amministrazione. Se è questo il disegno di alcuni, lo dicano chiaramente. Se le proprie candidature sono solo strumentali per favorire Caparco, lo si affermi chiaramente.

 

Data la situazione non è nostro costume avere la presunzione di proporre una soluzione valida per tutti. Ci chiediamo però, da semplici osservatori delle cose calene, cosa impedisca a questo punto ricorrere a quell’istituto sicuramente democratico che sono le PRIMARIE.

 

Ipotesi che sembra tramontata, ma che non è mai stata ufficialmente né proposta né rifiutata e che, in questa sede, ci sentiamo di proporre ai tre candidati che sono al momento ufficialmente in lizza, e a quanti altri ambissero ad aspirare al soglio comunale.

 

Attendiamo con curiosità e interesse le riposte ufficiali dei diretti interessati a questa proposta, per la quale si è ancora abbondantemente in tempo. Notiamo semplicemente che un eventuale rifiuto sarebbe davvero difficile da giustificare agli occhi dei propri elettori. In caso contrario, ognuno farà bene ad assumersi la responsabilità dell’ennesimo insuccesso, derivato a questo punto unicamente da uno sterminato senso dell’io e da un’ambizione personale che nulla ha di politico.

 

E a tutti noi, che badate bene siamo la maggioranza, non resterà altro che sorbirci altri 5 anni di tribunato caparchiano.