GRANDE SUCCESSO IL CORTEO ALLA CAVA
FABBRESSA: I CITTADINI SI RIBELLANO
Calvirisortanews, 01 febbraio 2014
Si è da poco concluso il presidio, annunciato da
diversi giorni, del Comitato per l’Agro Caleno: No centrale a Biomasse presso la
Cava Fabbressa, nel comune di Calvi Risorta. Il sito in questione è salito agli
onori delle cronache per essere stato gestito, nel corso degli anni, in maniera
poco chiara (la società che vi operava risulta colpita da interdittiva
antimafia fin dal 2009) nella evidente e sospetta ‘distrazione’ da parte di
amministratori ed istituzioni preposte al controllo.
Gli stessi ‘poco informati’ amministratori che
blaterano di Centrali a Biomasse come risposta al problema occupazionale e che
ritengono che qualche neoplasia in più sia il giusto prezzo da pagare per un
presunto sviluppo del territorio Ancora una volta, le comunità hanno dimostrato
di essere le sole in grado di difendere il territorio dai continui attacchi.
Con l’iniziativa di oggi si è inteso chiedere risposte chiare su ciò che è
avvenuto alla Cava Fabbressa e su quello che quotidianamente avviene nell’Agro
Caleno, dove insistono numerosi siti notoriamente inquinati e dove la campagna
rigogliosa e fertile di un tempo è stata trasformata in terra di nessuno,
abbandonata alla piena disponibilità di personaggi che disprezzano la vita
persino dei proprio stessi figli.
Solo le comunità difendono le comunità e, nell’attesa
che le istituzioni riescano a trovare il coraggio di metterci la faccia ed
assumersi qualche responsabilità, rilanciamo il nostro percorso di
mobilitazione e di lotta a partire da oggi, annunciando un calendario di nuove
iniziative che renderemo pubbliche a breve e che ci condurranno ad una più
grande manifestazione che chiederà la cancellazione della Centrale a Biomasse e
la bonifica della ex-Pozzi con la sua conseguente restituzione alla
collettività.
Hanno partecipato al corteo, i cittadini, alcuni volti
della politica, come il consigliere di maggioranza Giovanni Marrocco, Nicola
Cipro, che hanno denunciato l’eventuale irregolarità sul caso cava Fabbressa,
da tempo. Poi tra le prime file c’era anche l’ex sindaco Giacomo Zacchia, che
nel settembre 2005, annullava il contratto di fitto, e non facendo operare la
Caserta Recuperi. Nel 2009 arriva il sindaco Antonio Caparco e la famiglia
Iorio inizia l’attività della cava, senza alcuna autorizzazione. Siamo al 2013,
e l’attuale Sindaco è indagato sulla questione cava Fabbressa, questa è la
verità, possa piacere o no, questa è. Poi tra le ultime file c’era il
consigliere Antonello Bonacci, e il dott. Giovanni Lombardi. Gli unici assenti
erano proprio l’attuale amministrazione Caparco. I rappresentati di cinque
stelle diretti da Alfredo Allocca, hanno preferito restare a casa.
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