CANONE DI DEPURAZIONE NON DOVUTO: IL COMUNE DOVRÀ
RIMBORSARE CIRCA MILLE FAMIGLIE
Calvirisortanews, 29 gennaio 2014
Il comune di Calvi Risorta (CE), capeggiato dal
Sindaco Antonio Caparco, con delibera comunale n° 335 del 13 Gennaio 2014, ha
dovuto applicare la sentenza della corte costituzionale e quindi dovrà
restituire a circa 1000 famiglie di Calvi Risorta, il canone di depurazione non
dovuto. Gli utenti delle frazioni di Petrulo, e in parte la frazione di
Visciano, hanno fino ad oggi versato nelle loro bollette idriche una quota che
è stata indebitamente aggiunta.
I giudici della Corte Costituzionale, hanno chiarito
una volta e per tutte la situazione: il canone non è dovuto in caso di difetto
di erogazione del servizio di depurazione da parte dell'ente gestore, che è
obbligato a restituire le somme indebitamente pagate. Va premesso che per la
raccolta, l'allontanamento, la depurazione e lo scarico delle acque reflue, la
legge stabilisce un canone da parte degli utenti sia per il servizio di
fognatura che per quello di depurazione, stabilendo che il canone di
depurazione è dovuto se e solo se è in funzione l'impianto di depurazione; e se
è in funzione, deve comunque garantire la depurazione di tutte le acque. Nella
frazione di Petrulo, non c'è questo servizio ed il Comune, quindi, dovrà
provvedere a restituire le somme che ha incassato dal negli ultimi cinque anni.
Fermo restando che il Comune ha la possibilità, prevista per legge, di
rateizzare in 5 anni quanto dovuto agli utenti.
La soluzione che sembra più realistica, dunque, appare
un ammortamento delle successive bollette di queste mille famiglie. I
contribuenti dovranno depositare la richiesta di rimborso presso l’ufficio
protocollo, allegando la copia della sentenza e della delibera comunale. I
Consiglieri Marrocco Giovanni e Cipro Nicola che, con interrogazioni e
comunicati, chiedevano, già da tempo, chiarimenti sul numero degli impianti di
depurazione presenti sul territorio comunale di Calvi Risorta e sulla loro
funzionalità. Gli stessi essendo a conoscenza dell’esistenza di impianti
inattivi si prodigavano nel tutelare quella parte di cittadini che, non
beneficiando del servizio di depurazione, doveva essere esonerata dal pagamento
del servizio non ricevuto.
Tuttavia, nonostante i risvolti positivi della
questione, i Consiglieri dichiarano amareggiati: “quello delle acque reflue è
un problema che sussiste da sempre, e solo oggi, purtroppo, se ne prende atto.
Ciò ha comportato una inutile perdita di tempo e il ricorso ad un aggravio di
spesa che va a colpire le casse del Comune, ovviamente a rimetterci sono sempre
loro: i cittadini. In effetti”, continuano Marrocco e Cipro, “con un minimo di
impegno in più si poteva ovviare tempestivamente al problema evitando sprechi
inutili”. Ma si sa, per tenere più viva la memoria degli elettori, alcune
decisioni, soprattutto quelle di natura economica, è più conveniente prenderle
a pochi mesi dalle votazioni amministrative!
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