Giovanni Marrocco presenta la propria candidatura

Redazione Calvi, 29 gennaio 2014

Lanciare il cuore oltre l'ostacolo di questi anni di buio sociale e politico. Riprendere il cammino di sviluppo di Calvi Risorta. Rimettere le chiavi della cittadina nelle mani dei Caleni.

Tre sogni che -  in questi anni -  hanno preso a maturare con forza e sincerità, con il coraggio delle idee che da sempre mi riconoscete.

Tre punti per iniziare a respirare, dopo questa afa opprimente fatta di politica miope e interessi di bottega di pochi, pochissimi noti. Mi conoscete tutti e sapete quanto io non sia avvezzo a usare maschere o travestimenti che, spesso, accompagnano la politica di qualcuno. No. Noi siamo un'altra storia, noi guardiamo insieme dritto negli occhi del futuro caleno, senza giochi di palazzo, senza sceneggiate di contrabbando morale.

Allora basta con la paura e con lo smarrimento.

Basta con questo scoraggiamento che è solo il raccolto velenoso di una semina di affari privati e  di rassegnazione collettiva. Insieme possiamo, insieme dobbiamo realizzare una bella città, un futuro sicuro e sereno, uno spazio di impegno e condivisione. Insieme, possiamo davvero rimettere in sesto Calvi Risorta, cambiando tutto ciò che viene spacciato da governanti di scarsissima preparazione come immodificabile e quasi di interesse di poche famiglie, quasi sempre vicine alla macchina amministrativa.

Calvi Risorta tornerà ad essere di tutti i Caleni, di tutti i cittadini. Senza distinzioni offensive e oscene.

E' ora di cambiare modo di vedere le cose: il Governo di Calvi Risorta non è la posta in palio, ma è lo strumento necessario per far diventare Calvi finalmente una cittadina di sicurezza e partecipazione, di trasparenza e affidabilità. Una cittadina della gente perbene.

Non possiamo più credere a un sindaco che, in straordinaria e imbarazzante sequenza, ha detto di non sapere nulla della centrale a Biomasse di Iavazzi proprio a Calvi Risorta (pur avendone in mano tutta la documentazione!), e ha affermato di non conoscere interdittive antimafia a carico di chi, nella nostra città, gestisce una cava delicata e pericolosa come la Fabbressa.

Un sindaco che dichiara testualmente "il Comune è indagato", credendo di non essere parte dell'inchiesta, ormai si commenta da solo. E ci qualifica agli occhi di un'intera provincia.

Un sindaco che ammette di non sapere, è un sindaco che non può governare e non può garantire la sicurezza e la dignità di una cittadina. E' l'esempio più lampante di come non dovranno essere domani gli amministratori caleni.

Peggio ancora ha fatto chi, come qualche ex fascia tricolore, oggi vuole darci lezioni di morale e di attenzione. Peccato che sia la stessa persona che, quando rivestiva la carica di sindaco, non si accorgeva di fare affari pubblici con Pasquale Setola, fratello del boss stragista dei Casalesi. Sconcertante poi, sono i professionisti (pochi e solo amici di chi governa) che nella nostra cittadina ricevono robuste parcelle, mentre chi non ha santi nelle stanze che contano, continua ad accontentarsi di briciole ed elemosina politica. 

Ora basta, riapriamo la partita dell'Onestà e della Serietà come valori assoluti per ricostruire la Calvi di domani. Io, mi presento alla Vostra attenzione con l'idea forte e decisa di realizzare un gruppo capace di amministrare nell'esclusivo interesse dei Caleni. Il mio nome e quello di chi mi segue da anni, sono già garanzia di rispetto, passione e disponibilità assoluta. I nostri nomi sono l'inizio di un nuovo percorso verso una città che, finalmente, avrà spazio e dignità per tutti. E' la mia parola.

 

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