Al via la rimozione dell’amianto invisibile
per far spazio all’inceneritore
Caserta24ore, 21
gennaio 2014
admin
I cittadini del
Comitato per l’Agro Caleno “No centrale a biomasse” hanno avviato un’inchiesta
documentata con video e foto, dimostrando la presenza di amianto, rifiuti
speciali, liquami e materiali inquinanti nell’area conosciuta come “ex Pozzi”,
sul territorio di Calvi Risorta. Nell’area in questione, da tempo ormai, la
popolazione teme la costruzione di una centrale a biomasse targata ”Iavazzi ambiente”.
Durante lo scorso
dicembre, è stato chiesto alla Polizia locale di Calvi Risorta di effettuare un
sopralluogo sul sito che attualmente appartiene all’imprenditore Iavazzi, proprietario della società “Impresud”.
In seguito, i vigili urbani hanno sostenuto di aver effettuato il sopralluogo
chiesto e di NON AVER RILEVATO MATERIALI INQUINANTI. Dunque, cos’è successo? La
documentazione allegata all’inchiesta del “Comitato per l’Agro Caleno” è stata
ignorata? Oppure qualcuno, probabilmente non autorizzato, ha rimosso i
materiali inquinanti? Entrambe le ipotesi sarebbero gravi.
La minaccia però
diventa ancora più tangibile alcuni giorni fa, quando, a seguito di un
sopralluogo dell’ARPAC, sono stati individuati operai con mascherine di
protezione e tute bianche agire indisturbati sul sito, intenti a rimuovere i
rifiuti speciali presenti nel sito. Per tale motivo, la comunità intende
mantenere alta l’attenzione sul problema e continua a chiedersi se gli operai
avvistati sull’area “ex Pozzi” sono stati autorizzati o meno a effettuare
lavori relativi alla rimozione di materiale altamente pericoloso, come
l’amianto.
Le istituzioni
hanno il dovere di informare i cittadini e, soprattutto, di allontanare dal
territorio un nuovo pericolo per l’ambiente e per la salute degli abitanti. Il
Comitato continuerà il suo lavoro di inchiesta e di denuncia per difendere il
territorio e chiederà costantemente alle amministrazioni locali di aprire gli
occhi sull’area “ex Pozzi” e di fare in modo che i lavori di bonifica siano
svolti secondo le norme in vigore. Lo sguardo di cittadini e istituzioni,
inoltre, dovrà essere rivolto al futuro, al fine di evitare che il degrado
ambientale continui, con la costruzione di centrali totalmente inutili sul
territorio.
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