RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA E CAVA FABBRESSA, CAPARCO SI DEFILA: “È IL COMUNE CHE È INDAGATO”

 

Calvirisortanews, 20 gennaio 2014

 

Calvi Risorta: RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA E CAVA FABBRESSA, CAPARCO SI DEFILA: “È IL COMUNE CHE È INDAGATO”

 

 

 

 

 

 

 

 

Calvi Risorta: “Cava Fabbressa? Si, ne ho sentito parlare: il comune è indagato dal 2012”. Questa l’incredibile ma vera dichiarazione del sindaco Antonio Caparco ad un giornalista dell’Alto casertano che lo sentiva sulla questione cava. Ma nel dire questo, a nostra opinione, Caparco ha tentato di offendere l’intelligenza del giornalista e SICURAMENTE l’intelligenza dei cittadini.

 

Infatti, per la legge, l’amministrazione comunale e il sindaco, in fatto di responsabilità oggettiva sono la stessa cosa. Da una attenta lettura del Testo Unico degli Enti Locali si può facilmente evincere quali siano le funzioni spettanti al Sindaco. Volendo fare una rapida e sintetica carrellata delle suddette funzioni, secondo l’art. 14 del Testo Unico emerge chiaramente che il Sindaco, sempre nella sua funzione di ufficiale di Governo: emana atti in materia di ordine e sicurezza pubblica, svolge funzioni in materia di polizia giudiziaria, vigila sulla sicurezza e l’ordine pubblico, adotta Ordinanze contingibili ed urgenti in caso di pericolo per l’incolumità dei cittadini, in caso di emergenza traffico e/o inquinamento) ordina la modifica degli orari di uffici e servizi, pubblici o privati.

 

E’ necessario ricordare inoltre che il Sindaco opera come Ufficiale di Governo anche relativamente ad altre funzioni sulla base di norme di settore (ad es. in base alla Legge 833/78 in materia di sanità). Proprio in merito alle funzioni svolte quale Ufficiale di Governo è utile svolgere qualche breve considerazione per i lettori ci calvirisortanews. Prima di tutto occorre chiarire che il Sindaco che esercita le funzioni di Ufficiale di Governo o di autorità sanitaria non è un organo del Comune, ma dello Stato. Il Sindaco come capo dell’amministrazione comunale. La norma di riferimento è sempre l’art. 50 del testo unico degli enti locali.

 

Come più volte accennato tale articolo descrive il Sindaco come “[…] l’organo responsabile dell’amministrazione del Comune”. Nell’ambito di tale responsabilità, come già visto, si distinguono una responsabilità politica, in ottemperanza della quale il Sindaco deve provvedere all’attuazione del programma e una responsabilità amministrativa e giuridica, di cui abbiamo trattato. Ciò detto occorre sottolineare come la figura del Sindaco così come delineata dal T.U.E.L. è una figura che, seppur dotata di una autonomia funzionale e gestionale, dovrà essere comunque confrontata con altre figure dell’amministrazione. In primo luogo il Sindaco dovrà saper distinguere di volta in volta il suo ruolo di “sovrintendente” da quello di gestore, dovrà in un ambito tutt’altro che preciso saper distinguere le proprie funzioni da quelle dirigenziali facendo di volta in volta far valere anche le responsabilità altrui; tutto ciò sul presupposto che egli non è il solo e unico titolare dei poteri di indirizzo e di controllo. Per far questo, come emerge implicitamente da quanto detto finora, sarà necessario che il Sindaco si “circondi” di uno staff adeguato, preparato ed efficiente.

 

A sottolineare il ruolo del Sindaco quale capo dell’amministrazione comunale ci ha pensato la Corte dei Conti la quale ha chiarito che: “La funzione di vigilanza spettante al Sindaco sul comportamento degli organi burocratici del Comune, quale autorità di vertice dell’amministrazione, ai sensi dell’art. 151 del vigente T.U.L.C.P. n. 148 del 1915, di intervenire sollecitando gli organi comunali competenti all’adozione dei necessari adempimenti preliminari, era certamente ben più ampia ed incisiva di quella ora spettante al medesimo organo a seguito della riforma di cui alla legge n. 142 del 1990, che ha introdotto la netta separazione tra le responsabilità degli organi politici e la responsabilità degli organi amministrativi. Sussiste la responsabilità amministrativa di un Sindaco per non essersi attivato per portare a termine l’iter di una transazione già approvata, tra l’altro, rimasto in carica per un tempo sufficiente per concretare l’iniziativa transattiva”.

 

Ora, dopo tutta questa spiegazione da avvocato amministrativista, non vorremo comunque vedere la casa comunale alla sbarra, trascinata in giudizio. Già la casa comunale che, fino a prova contraria non è fatta solo di mura e porte ma anche di pubblici amministratori: primo in testa il sindaco che su tutti può scaricare eventuali colpe ed ipotetiche responsabilità ma mai e poi mai sulle quattro mura della casa comunale.


N.B Ironicamente dedichiamo questo
video al Sindaco Antonio Caparco di Calvi Risorta.





N.B. Ripubblichiamo l'articolo dell'inchiesta Cava Fabbressa Famiglia Iorio.


APPALTO PER I LAVORI NELL’EX CAVA FABBRESSA, IL COMUNE SOTTO INDAGINE ALMENO DAL 2012


Calvi Risorta: APPALTO PER I LAVORI NELL’EX CAVA FABBRESSA, IL COMUNE SOTTO INDAGINE ALMENO DAL 2012



Calvi Risorta: La notizia era nell’aria da diversi mesi, ma ieri è saltata fuori all’improvviso in tutta la sua gravità: il Comune di Calvi Risorta risulterebbe sotto indagine da almeno dodici mesi. La Magistratura starebbe, da quanto ci risulta, portando avanti mirate indagini sull’appalto per il ripristino dell’area ex cava Fabbressa, gestita dalla famiglia Iorio di Calvi Risorta. Un appalto che reca la data del 2004 quando il sindaco (come anche oggi) era Antonio Caparco.

 

Questo vorrebbe poter dire che lo stesso Caparco è indagato; come sindaco del 2004. Ma siccome in certi paesi il tempo sembra non passare mai, Caparco è sindaco anche oggi. Regola vorrebbe che fosse stato già ascoltato dai giudici. La chiusura dell’ex cava è cosa di questi giorni, basta leggere gli atti comunali più recenti, ma in realtà la storia va avanti da nove anni. Gli altri passaggi sono semplici: la ditta fu fermata dal super tecnico comunale (quello dello scandalo delle giostrine) per la mancanza dei documenti Soa, necessari per svolgere lavori pubblici, ma poi nel 2009 (con Caparco di nuovo sindaco) iniziò stranamente a pagare al comune le cifre di ristoro ambientali. Fino alla denuncia dei consiglieri Marrocco e Cipro. L’arrivo dei soldi nelle casse calene significherebbe anche l’attività in essere. Attività che però oggi, secondo lo stesso amministrazione in carica, se si è svolta (di questo sembra non esistere traccia se non nelle carte della stessa società) si sarebbe svolta senza le necessarie autorizzazioni. Autorizzazioni che comunque non potevano essere date, per l’assenza (COSA GRAVE) del certificato antimafia. Se la notizia delle indagini in corso troverà conferma, sarà anche la prova che il primo cittadino sarà o è già stato sentito relativamente all’affidamento della cava alla Casertana Recuperi Srl. Un ben groviglio nel quale, per la precisone incapperebbe anche l’ex sindaco Zacchia. Si, perché fu proprio sotto Zacchia che la società Recuperi riprese a versare lo scomodo al comune.

 

Insomma, dopo che nel 2004 l’allora Amministrazione guidata da Caparco aveva autorizzato la Casertana Recuperi a lavorare nella cava Fabbressa, nel 2005 il neo sindaco Giacomo Zacchia ordinò la revoca dell’affidamento. Mentre il Comune avrebbe fatto un passo indietro nella vertenza contro la società che, nel frattempo, è stata colpita da interdittiva antimafia per i rapporti con Vincenzo Abbate, nel 2009 è ritornato al posto di guida il primo cittadino Caparco. In questo le indagini, stimolate dalla valanga di articoli apparsi su questo sito e su altri mezzi di informazione. Ma adesso, nel 2014, la battaglia meriterebbe di essere sostenuta dai canditati alle prossime elezioni comunali. In caso diverso, i cittadini sarebbero autorizzati pensare che a Calvi oltre alla possibile unità tra i disastrosi sindaci Caparco e Zacchia si nasconda anche un’altra schiera che col proprio silenzio copre le spalle ai due della piazza.

 

Noi siamo sicuri che così non è. Anzi, siamo sicuri che coloro che hanno iniziato queste battaglie (cioè Marrocco e Cipro) troveranno sulla propria strada altri cittadini disposti ad impegnarsi in politica per il bene della comunità e del territorio.

 

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