Area “ex Pozzi”: lavori sospetti sui terreni dove Iavazzi
vuole la Centrale a Biomasse
Comitato Agrocaleno, 20 gennaio 2014
Il Comitato
per l’Agro Caleno: No centrale a biomasse non si ferma e continua a
difendere il proprio territorio. I cittadini, infatti, hanno avviato
un’inchiesta documentata con video e foto, dimostrando la presenza di amianto,
rifiuti speciali, liquami e materiali inquinanti nell’area conosciuta come “ex
Pozzi”, sul territorio di Calvi Risorta. Nell’area in questione, da tempo
ormai, la popolazione teme la costruzione di una centrale a biomasse targata”Iavazzi ambiente”.
Durante lo
scorso dicembre, è stato chiesto alla Polizia locale di Calvi Risorta di
effettuare un sopralluogo sul sito che attualmente appartiene all’imprenditore Iavazzi, proprietario della società “Impresud”.
In seguito, i vigili urbani hanno sostenuto di aver effettuato il sopralluogo
chiesto e di NON AVER RILEVATO MATERIALI INQUINANTI. Dunque, cos’è
successo? La documentazione allegata all’inchiesta del “Comitato per l’Agro
Caleno” è stata ignorata? Oppure qualcuno, probabilmente non autorizzato, ha
rimosso i materiali inquinanti? Entrambe le ipotesi sarebbero gravi.
La minaccia
però diventa ancora più tangibile alcuni giorni fa, quando, a seguito di un
sopralluogo dell’ARPAC, sono stati individuati operai con mascherine di
protezione e tute bianche agire indisturbati sul sito, intenti a rimuovere i
rifiuti speciali presenti nel sito. Per tale motivo, la comunità intende
mantenere alta l’attenzione sul problema e continua a chiedersi se gli operai
avvistati sull’area “ex Pozzi” sono stati autorizzati o meno a effettuare
lavori relativi alla rimozione di materiale altamente pericoloso, come
l’amianto.
Le istituzioni
hanno il dovere di informare i cittadini e, soprattutto, di allontanare dal
territorio un nuovo pericolo per l’ambiente e per la salute degli abitanti. Il
Comitato continuerà il suo lavoro di inchiesta e di denuncia per difendere il
territorio e chiederà costantemente alle amministrazioni locali di aprire gli
occhi sull’area “ex Pozzi” e di fare in modo che i lavori di bonifica siano
svolti secondo le norme in vigore. Lo sguardo di cittadini e istituzioni,
inoltre, dovrà essere rivolto al futuro, al fine di evitare che il degrado
ambientale continui, con la costruzione di centrali totalmente inutili sul
territorio.
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