LA SENTENZA FRA 45 GIORNI PER LA CAVA FABBRESSA IORIO:
LUNGA ATTESA
Calvirisortanews, 16 gennaio 2014
Si è svolta
questa mattina l’udienza, presso il Tribunale Amministrativo della Campania, in
merito all’interdittiva antimafia revocata dalla Prefettura
di Caserta il 28 Settembre 2009 alla ditta Caserta Recupero della famiglia
Iorio di Calvi Risorta, difesi dallo studio legale dell’avvocato Carlo Sarro, (membro della commissione antimafia parlamentare).
La sentenza
sarà deposita fra 45 giorni, quindi il verdetto si conoscerà a fine Marzo 2014
circa, premesso che già due giudizi prima del Tar e poi del consiglio di Stato
hanno dato un no secco e quindi non accettato le tesi della difesa. Come
ricordiamo, la società della famiglia Iorio è finita nella “lista nera” delle
ditte attenzionate, perché annoverava tra i propri
soci Vincenzo Abbate, arrestato per associazione mafiosa e ritenuto dai
magistrati della Dda di Napoli uomo del boss del clan
dei casalesi Michele Zagaria. Hanno suscitato molto scalpore le dichiarazioni
del sindaco Antonio Caparco, il quale ha ammesso di aver saputo dell’interdittiva antimafia ai danni della “Casertana Recuperi srl” soltanto recentemente dalla stampa e che la stessa
società starebbe gestendo la cava Fabbressa in località
Monticello, senza alcuna autorizzazione del Comune di Calvi Risorta.
Insomma –
secondo il primo cittadino – gli Iorio avrebbero occupato la cava a sua
insaputa, pur avendogliela affidata nel 2004 (autorizzazioni poi revocate dal
sindaco Giacomo Zacchia nel 2005 e di cui si sono perse le “tracce” in questi
anni). Affermazioni queste strane e anche preoccupanti per tutta una serie di
motivi. Innanzitutto perché vorrebbe dire che il primo cittadino non è a
conoscenza di quello che accade nel comune che amministra, non dimentichiamo
che lo stesso Sindaco Antonio Caparco ha dichiarato a un giornale provinciale
che il comune di Calvi Risorta è indagato sulla questione contrattuale della
cava Fabbressa. Ma c’è di più.
Il Comune di
Calvi ha affidato dei lavori alla “Casertana Recuperi srl”
(ad esempio quelli di rifacimento del piazzale antistante il cimitero comunale,
come da determina del settore tecnico n°307 del 04-11-2011), quindi inviava e
riceveva comunicazioni dalla società che aveva sede nella stessa cava Fabbressa, “abusivamente” – secondo la fascia tricolore –
occupata ai danni dell’Ente stesso. Di fronte a questo scenario da brividi, non
sorprende che più autorità inquirenti stiano indagando sulla questione dei
rapporti tra la “Casertana Recuperi” e il Comune di Calvi Risorta. Alle
questioni legali e giudiziarie si affiancano quelle ambientali: non è chiaro
che cosa sia stato smaltito nella cava, poiché in questi anni, siccome tutti
“ignoravano” l’attività degli Iorio, nessuno ha effettuato degli accertamenti,
solo nel 2012 parte l’inchiesta che oggi vede indagato il comune di Calvi
Risorta, e il suo rappresentante legale.
N.B. Questa redazione ha un difetto, che conserva tutto, e così vi riproponiamo
un video quando la ditta Casertana Recuperi
della famiglia Iorio, smaltiva materiali stradali con tanto di fattura e ordine
di servizio del Comune di Calvi Risorta. Quindi come faceva a non sapere il
Sindaco Antonio Caparco? Buon divertimento.
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