APPALTO PER I LAVORI NELL’EX CAVA FABBRESSA:
IL COMUNE SOTTO INDAGINE ALMENO DAL 2012
Calvirisortanews, 09 gennaio 2014
La notizia era nell’aria da diversi mesi, ma ieri è
saltata fuori all’improvviso in tutta la sua gravità: il Comune di Calvi
Risorta risulterebbe sotto indagine da almeno dodici mesi. La Magistratura
starebbe, da quanto ci risulta, portando avanti mirate indagini sull’appalto
per il ripristino dell’area ex cava Fabbressa,
gestita dalla famiglia Iorio di Calvi Risorta. Un appalto che reca la data del
2004 quando il sindaco (come anche oggi) era Antonio Caparco. Questo vorrebbe
poter dire che lo stesso Caparco è indagato; come sindaco del 2004. Ma siccome
in certi paesi il tempo sembra non passare mai, Caparco è sindaco anche oggi.
Regola vorrebbe che fosse stato già ascoltato dai giudici. La chiusura dell’ex
cava è cosa di questi giorni, basta leggere gli atti comunali più recenti, ma
in realtà la storia va avanti da nove anni. Gli altri passaggi sono semplici:
la ditta fu fermata dal super tecnico comunale (quello dello scandalo delle
giostrine) per la mancanza dei documenti Soa,
necessari per svolgere lavori pubblici, ma poi nel 2009 (con Caparco di nuovo
sindaco) iniziò stranamente a pagare al comune le cifre di ristoro ambientali. Fino
alla denuncia dei consiglieri Marrocco e Cipro.
L’arrivo dei soldi nelle casse calene significherebbe
anche l’attività in essere. Attività che però oggi, secondo lo stesso
amministrazione in carica, se si è svolta (di questo sembra non esistere
traccia se non nelle carte della stessa società) si sarebbe svolta senza le
necessarie autorizzazioni. Autorizzazioni che comunque non potevano essere
date, per l’assenza (COSA GRAVE) del certificato antimafia. Se la notizia delle
indagini in corso troverà conferma, sarà anche la prova che il primo cittadino
sarà o è già stato sentito relativamente all’affidamento della cava alla Casertana
Recuperi Srl. Un ben groviglio nel quale, per la
precisione, incapperebbe anche l’ex sindaco Zacchia. Si, perché fu proprio
sotto Zacchia che la società Recuperi riprese a versare lo scomodo al comune.
Insomma, dopo che nel 2004 l’allora Amministrazione guidata da Caparco aveva
autorizzato la Casertana Recuperi a lavorare nella cava Fabbressa,
nel 2005 il neo sindaco Giacomo Zacchia ordinò la revoca dell’affidamento.
Mentre il Comune avrebbe fatto un passo indietro nella vertenza contro la
società che, nel frattempo, è stata colpita da interdittiva
antimafia per i rapporti con Vincenzo Abbate, nel 2009 è ritornato al posto di
guida il primo cittadino Caparco. In questo le indagini, stimolate dalla
valanga di articoli apparsi su questo sito e su altri mezzi di informazione. Ma
adesso, nel 2014, la battaglia meriterebbe di essere sostenuta dai canditati
alle prossime elezioni comunali.
In caso diverso, i cittadini sarebbero autorizzati pensare che a Calvi oltre alla possibile unità tra i disastrosi sindaci Caparco e Zacchia si nasconda anche un’altra schiera che col proprio silenzio copre le spalle ai due della piazza. Noi siamo sicuri che così non è. Anzi, siamo sicuri che coloro che hanno iniziato queste battaglie (cioè Marrocco e Cipro) troveranno sulla propria strada altri cittadini disposti ad impegnarsi in politica per il bene della comunità e del territorio.