IL GIUDICE MARESCA A CALVI PER PRESENTARE
L’ULTIMO BUNKER - LA VERA STORIA DELLA CATTURA DI MICHELE ZAGARIA: IL PIÙ
POTENTE E FEROCE BOSS DEI CASALESI
Calvirisortanews,
12 dicembre 2013
Il sostituto procuratore della Direzione distrettuale
antimafia di Napoli, Catello Maresca, presenta a Calvi Risorta oggi pomeriggio
Giovedì 12 Dicembre 2013, alle ore 16,00 presso il centro interparrocchiale
“Don Milani” sito in via XX Settembre «L’ultimo bunker - La vera storia della
cattura di Michele Zagaria, il più potente e più feroce boss dei Casalesi».
Sembra incredibile, un beffa del destino: eppure sta accadendo. Proprio a
Calvi, nell’agro caleno, si discute di un libro del genere.
Un libro dove si parla di una società che a Calvi ha
nutrito e coltivato i suoi interessi (la “Casertana recuperi srl”), di proprietà della famiglia Iorio di Calvi Risorta,
quest'ultima colpita da interdittive antimafia
lasciate a bagnomaria come si trattasse di una reprimenda da collegiali, di
giudici di pace che prestano la loro immagine (il loro nome) per costituire
nuove società in grado di consentire il passaggio di staffetta
nell’accaparramento degli appalti pubblici con altre società nello stesso
momento bollate dalla legge come da «attenzionare» e
da tenere nel congelatore. Sembra impossibile, sembra un paradosso, ma si
tratta solo dell’ultimo disperato tentativo di un pugno di caleni e non, di
capire come stanno veramente le cose, di stanare dal bunker della loro
incomprensibile stasi, dal loro assordante silenzio, i giudici che stanno (si
spera e si ritiene) sul caso.
Ma forse per una volta mentiamo, non diciamo il vero.
Già, perché a proposito di dinamismo dei giudici si tratterebbe di qualcosa di
più di una speranza, se risulteranno presto vere certe voci che girano in città
di un paio di rinvii a giudizio che starebbero per cadere sulla testa di due
noti personaggi locali, un tecnico e un politico opportunista e di basso rango.
Anche perché sono gravi assai i motivi alla base del provvedimento dell’interdittiva emessa. L’atto è scaturito dal fatto che ex
socio della «Casertana Recuperi srl» era Vincenzo
Abbate, arrestato per associazione mafiosa e ritenuto dai magistrati della DDA
di Napoli uomo del boss del clan dei casalesi Michele Zagaria. Secondo il GIA,
poi, la cessione delle quote societarie da parte di Vincenzo Abbate
successivamente al suo arresto, era stata un mero espediente per aggirare la
normativa antimafia. Camorra, appalti, carosello di società di controllo e
gestione del ciclo della monnezza e poi la ciliegina istituzionale su una torta
così difficile da digerire: il via libera alle volture societarie da parte
della Regione Campania, dell’amministrazione provinciale casertana e del comune
di Calvi Risorta.
Ce ne sarebbe abbastanza da scatenare la terza guerra
mondiale, socialmente, legalmente e politicamente parlando tra Pignataro
Maggiore e Calvi Risorta e invece tutto tace. Anzi, quasi tutto tace, visto che
a calvi si parla del libro L’ultimo bunker - La vera storia della cattura di
Michele Zagaria, il più potente e più feroce boss dei Casalesi». E quindi di
Vincenzo Abbate quale socio della “Casertana recuperi srl”
si può leggere a pagina 94 del libro scritto da Catello Maresca. Non resta che
attendere le «risultanze» della presentazione del libro, un momento durante il
quale, secondo i bene informati, a cura dell’autore e del suo compagno di
avventura editoriale - il giornalista Francesco Neri - potrebbero saltare fuori
(forse anche grazie agli interventi del pubblico durante la fase del dibattito)
dei particolari illuminanti sulla reale portata delle presunte (per il momento)
compromissioni tra il patron delle società dei rifiuti e delle cave, i
rappresentati della legge e le istituzioni locali, provinciali e finanche
regionali.
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