La pioggia non ferma il ''Fiume
in Piena''
Comune di
Pignataro Maggiore, 16 novembre 2013
Pietro Ricciardi
Ci
sono anche i comitati caleni, oltre a quelli dei comitati di Caserta,
Giugliano, ed ovviamente di Napoli, a manifestare nel Capoluogo di Regione contro
il Biocidio. Il pullman della Fernandes, che ha
portato i manifestanti caleni, è partito dalla villetta comunale di Calvi
Risorta ed ha fatto tappa anche a Pignataro Maggiore. Il corteo "Fiume in
piena" è partito da Piazza Garibaldi a Napoli, sotto la pioggia.
"Non
siamo contro le istituzioni, ma facciano il loro dovere!" hanno detto don
Maurizio Patriciello e l'oncologo Antonio Marfella, che del movimento sono due
padri. I manifestanti chiedono l'immediata bonifica delle terre inquinate, ed
espongono anche alcuni striscioni con le foto di persone morte negli ultimi
anni per patologie oncologiche.
Diverse
migliaia di persone in strada, i manifestanti sfilano accompagnati dalla musica
delle nacchere e tammorre delle paranze della zona di
Giugliano. Dopo le polemiche successive alla manifestazione del 27 ottobre
prova a ricompattare il fronte anche il blogger Angelo Ferrillo presente con un
grande striscione contro roghi tossici e sversamenti illegali: "In piazza
ci saranno molte istanze ma l'obiettivo è comune. Sono pronto a manifestare con
tutti qui, anche con don Patriciello".
In
testa al corteo ci sono i cartelli con i volti dei vecchi commissari
straordinari per l'emergenza rifiuti: Antonio Rastrelli, Antonio Bassolino,
Corrado Catenacci e Alessandro Pansa. Sotto ogni foto c'è scritto
"colpevole di biocidio". Anche Padre Alex Zanotelli al corteo. Don
Maurizio Patriciello commenta: "Questa di oggi è una data spartiacque, le
istituzioni non possono più far finta di non vedere. Facciano il loro dovere. Qui
si muore di più ed è un dato di fatto". Tra i manifestanti anche
l'oncologo Marfella che ha dichiarato: "Basta negazionismi, 10 milioni di
tonnellate di rifiuti tossici non possono non fare danni. All'ex discarica Resit di Giugliano faremo il giardino dei giusti, piantando
i nomi delle comunità più colpite".
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