Stop all’inceneritore: il Comune non approva la segnalazione
certificata di inizio attività
Caserta24ore, 05 novembre
2013
Clamorosa
svolta nelle vicende del disastroso inceneritore che i fratelli Iavazzi vorrebbero costruire su un terreno a destinazione
industriale acquisito nel territorio caleno in area ex Pozzi, in particolare la
zona ex “Vernici Iplave Spa”.
L’Ufficio Tecnico del Comune di Calvi Risorta (per la precisione il
responsabile del settore Urbanistica ed Edilizia Privata, architetto Giulio
Biondi), infatti, ha diffidato la “Iavazzi Spa” a non
dare inizio alle opere previste dalla SCIA (sigla di “Segnalazione certificata
di inizio attività”) depositata al protocollo comunale con il numero 5621 del
10 maggio 2013. La diffida a firma dell’architetto Giulio Biondi è del 4 giugno
2013, ma la notizia si è diffusa nel mondo giornalistico caleno solo il 17
giugno 2013.
La
decisione del settore Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Calvi
Risorta non è frutto di un autonomo ripensamento, ma fa seguito ad un esposto
depositato al protocollo comunale dal sig. Enzo Palmesano.
Il giornalista era impegnato in una complessa inchiesta sulla famiglia Iavazzi e una delle società del gruppo, la “Impresud Srl”, che ha ottenuto
l’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti – senza gara
d’appalto – in tre Comuni dell’Agro caleno: Sparanise, Pastorano e, appunto
Calvi Risorta. Nel suo esposto, il giornalista chiedeva di verificare la
fondatezza di informazioni da lui assunte secondo le quali la SCIA “non sarebbe
sufficiente” ma “occorrerebbe il permesso di costruire, trattandosi di
demolizioni non fini a se stesse o per ristrutturazione ma per fare posto alla
costruzione di una mega-centrale cosiddetta ‘a biomasse’. Inoltre per la
demolizione di manufatti in area industriale, sembrerebbe necessario il nulla
osta dell’Asi (Consorzio per lo sviluppo
industriale). Se tali informazioni dovessero risultare fondate, non si potrebbe
che bloccare immediatamente gli effetti della citata SCIA”.
Il
responsabile del settore Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Calvi
Risorta ha fatto sapere che “per ottemperare alle competenze attinenti il
proprio settore, è stata inviata apposita comunicazione in data 4 giugno 2013
alla ditta Iavazzi Spa nella quale, oltre a diffidare
la stessa ditta a non dare inizio alle opere previste in SCIA del 10 maggio
2013 protocollo numero 5621, è stato, tra l’altro, espressamente richiesto il
nulla-osta in quanto l’intervento de quo ricade, appunto, in zona ASI”.
Come
si ricorderà, dell’esistenza della SCIA aveva parlato – rispondendo ad una
interrogazione dei consiglieri comunali di opposizione Nicola Cipro, Giovanni
Marrocco, Ermanno Izzo e Antonello Bonacci -, il 30 maggio 2013.
Adesso
sarebbe il caso che i consiglieri comunali di opposizione fossero se possibile
più incisivi – per esempio, l’esposto sulla SCIA dovevano presentarlo
immediatamente loro, non un giornalista che non c’entra nulla con lo scontro
politico locale -, affrontando una questione che sta diventando esplosiva.
Segnaliamo ai consiglieri di opposizione, come attestazione di stima e come
atto di stimolo costruttivo, quanto risulta da una visura catastale del 30
maggio 2013 relativa appunto all’area ex “Vernici Iplave
Spa” acquisita dalla Iavazzi Spa. Dal documento
(foglio 20, particella 5098) si evincerebbe – non essendo tecnici della materia
– che in data 28 maggio 2013 sarebbe stata effettuata una “demolizione totale”
e si fa riferimento ad una “unità immobiliare soppressa”. Se la nostra
interpretazione della visura catastale è esatta, se davvero la demolizione in
area industriale è avvenuta, è stata evidentemente violata la legge perché –
come attesta tardivamente il responsabile del settore Urbanistica ed Edilizia
Privata del Comune di Calvi Risorta, architetto Giulio Biondi – quella SCIA non
aveva i requisiti previsti dalle norme in vigore, non poteva sortire effetti.
Insomma,
se i consiglieri comunali di opposizione – ma anche quelli di maggioranza –
volessero andare all’attacco contro il progetto dell’inceneritore, potrebbero
avere in mano un dato più che concreto.
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