SEGNALI GIUSTI
ComunediPignataro.it, 30
ottobre 2013
Bartolo Mercone
Meno di dieci giorni fa, a
proposito della presenza di cani randagi, scrivemmo: “I cani randagi, che a
dire degli amministratori provengono dai paesi limitrofi, forse perché a Pignataro
i cani stanno meglio che altrove mentre sono i cittadini a stare peggio, non si
possono respingere ai confini, e possono essere davvero un pericolo per i
cittadini. Anche in questa circostanza si è scelto il segnale sbagliato, per
esempio anziché limitarsi a segnalare la presenza di randagi si poteva
promuovere una campagna per la loro adozione in cambio di sconti fiscali
ai cittadini disposti ad adottarli.”
E’ di eri la notizia che
ad Avellino, chi adotta un cane randagio non pagherà la Tares
al Comune. Il provvedimento è stato approvato in giunta con delibera.
Fino 700 euro l'anno – si
legge sul Correre del Mezzogiorno di ieri- del ai cittadini che adotteranno uno
dei cani randagi oggi ospiti del canile convenzionato con il Comune. È quanto
stabilisce la delibera approvata dalla giunta di Avellino, presieduta dal
sindaco, Paolo Foti, su proposta dell'assessore
all'Ambiente, Giuseppe Ruberto. Il contributo economico non sarà comunque
inferiore a quello che il nucleo familiare di chi adotta versa per il pagamento
della Tares. Attualmente, per il mantenimento di ogni
randagio il comune di Avellino paga circa 850 euro l'anno ai gestori della
struttura convenzionata. «Non si tratta soltanto di realizzare risparmi - ha
spiegato l'assessore Ruberto - ma anche di favorire iniziative di cittadinanza
attiva indispensabili per la gestione dei servizi di pubblico interesse». Non
siamo a conoscenza di quanto costi al nostro Comune il mantenimento di un
randagio presso il canile, immaginiamo una somma rilevante.
L’ordinanza 75 - quella
dei trabocchetti, delle inside e dei cani migranti - è stato oggetto della
nostra critica costruttiva e come sempre abbiamo avanzato delle proposte
concrete, per esempio quella dell'adozione di un randagio in cambio di sconti
fiscali ai cittadini. Un’idea può essere buona anche se è di un altro, ma è
difficile bucare l’ego ipertrofico di qualche inquilino pro tempore a Palazzo
Scorpio convinto di essere produttore intensivo di idee geniali e
rivoluzionare. Si amministra per si risolvere i problemi ai cittadini, non per
segnalarli. Quello del Comune di Avellino è un segnale giusto che risolve un
problema ai cittadini senza considerare i randagi un problema, ma mostrando
sensibilità verso gli animali.
Il primo codice a cui si
deve ispirare un amministratore è quello del buon senso, non al codice della
strada.
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