In attesa delle elezioni amministrative del 2014
Redazione Calvi, 29
ottobre 2013
Peppino De Lucia
Siamo ormai quasi in
periodo pre-elettorale per le prossime elezioni amministrative 2014. Già
cominciano a profilarsi schieramenti, riunioni, pranzi, cene, contatti e
incontri con personaggi che potrebbero far parte di una lista o un’altra… e fin
qui, niente di nuovo!
Però, dopo aver letto un
articolo di Bartolo Mercone di Pignataro Maggiore, ho
notato che ogni mondo è paese e mi ha invogliato ad invitare tutte le forze politiche che si stanno
approntando a questa nuova sfida elettorale, ad essere più aperte al dialogo,
di affrontarsi, confrontarsi e proporsi ponendo sempre come obiettivo il bene
del paese.
C’è fame di lealtà, di
rispetto, di interventi propositivi e piacerebbe a tutti che venisse attuata la
buona e sana politica. Il popolo si aspetta un vero confronto tra persone
civili e il rispetto verso tutti i cittadini che votano per essere rappresentati
e che amano le sorti di Calvi Risorta. Saremo ben lieti di ascoltare, durante i
prossimi comizi, i “programmi” e
solo i “programmi” che tutti i
candidati vorranno proporre, e di assistere ad un confronto serio e civile
cercando di evitare beghe personali e familiari. Il mio messaggio è a 360 gradi
e non ha colore partitico ma è assetato di buona politica unitamente a tutti i
cittadini che, come me, amano il proprio paese.
La citazione di Bartolo Mercone:
Il nostro paese ha bisogno
di una pacificazione sociale dopo anni di “guerriglia
politica”. Attraverso le pagine del giornale ho lanciato da tempo l’appello
per chiudere la lunga transizione politica e sociale dei veleni e del fango.
Non posso, quindi, non essere in sintonia con chi si propone “di creare le
condizioni di conciliare la nostra comunità sulle idee che contano e che
servono a farci crescere”.
Per “pacificare” la nostra
comunità non bastano, però, il buonismo, spesso finto e ipocrita, e i toni di
voce pacati e rassicuranti, occorre dire parole di verità e specificare quali
sono davvero “le idee che contano e che servono a far crescere”. Nulla è,
infatti, più violento della incoerenza e del politichese incomprensibile ai
cittadini. Serve chiarezza e non bastano gli slogan.
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